Prestazioni sequenziali e dimensioni del trasferimento
Abbiamo appena dato uno sguardo alla prestazione sequenziale da 128 KB in Iometer, osservando tuttavia le prestazioni di ogni disco solamente con una queue depth di uno. Ci sono situazioni in cui le queue depth possono essere maggiori, anche con un SSD ad alte prestazioni. Per questo è importante tenerne conto nelle analisi delle prestazioni.
Questa volta usiamo ATTO per testare letture e scritture sequenziali su 2 GB usando una queue depth di due. Perché solo di due? Perché anche quando impostate un carico elevato, le operazioni si completano così rapidamente su un SSD che queue depth superiori a due o tre sono rare sui PC desktop – e più comuni su workstation e server.
L'altra ragione per usare ATTO è la sua capacità di testare facilmente differenti dimensioni dei trasferimenti. 128 KB è il blocco standard per misurare la prestazione sequenziale, ma non universale: potreste trovarvi a spostare blocchi di dati più grandi o più piccoli, in situazioni reali. 
Con una queue depth leggermente maggiore, gli SSD più grandi non offrono più prestazioni superiori a 128 KB nelle letture sequenziali. L'm4 da 512 GB raggiunge all'incirca i 210 MB/s, ma l'm4 da 64 GB raggiunge qualcosa pari a circa 260 MB/s.
Le prestazioni in scrittura sequenziale invece mostrano più nettamente come la capacità più alta porti a prestazioni migliori. Vediamo gli m4 da 512 e 256 GB al top, con circa 275 MB/s. Il RealSSD C300 finisce leggermente dietro con 240 MB/s mentre l'm4 da 128 GB raggiunge i 190 MB/s.
Con metà della capacità il modello da 64 GB si comporta notevolmente peggio, e le scritture sequenziali raggiungono all'incirca i 100 MB/s. Questo dato è molto superiore rispetto a quanto abbiamo visto con Iometer con una queue depth di uno. Ora l'SSD raggiunge risultati migliori rispetto al Seagate Momentus 5400.6 da 500 GB.