Introduzione
Sviluppare il controller di un SSD costa moltissimo, ed è un percorso pieno d'insidie. È normale quindi che molti produttori di drive preferiscano affidarsi a un fornitore esterno come Marvell o SandForce. Il rovescio della medaglia è che scegliere lo stesso controller della concorrenza rende più difficile differenziarsi; come abbiamo visto nel recente confronto tra dieci SSD SandForce le prestazioni sono pressoché identiche.
A differenza di SandForce però Marvell offre ai propri partner la possibilità di prendere in licenza anche il firmware, e così di adattare il design originale secondo le proprie preferenze. C'è quindi una maggiore differenziazione tra i prodotti, almeno potenzialmente: OCZ ha sfruttato questa possibilità in modo estremo con il Vertex 4, il cui controller funziona a frequenze più alte rispetto a quelle originali Marvell, con un firmware pesantemente modificato. Ne abbiamo parlato in occasione della recensione dell'OCZ Vertex 4.
Controller Marvell: più flessibile ma anche più impegnativo
Più pesanti si fanno le modifiche e meno si può parlare di prodotti "tutti uguali"; un fatto che dovrebbe rendere i benchmark molto più interessanti, perlomeno. Per ottenere tale risultato un'azienda come OCZ deve investire un notevole quantitativo di risorse per ottenere prestazioni, affidabilità e caratteristiche uniche, andando a creare così una forte differenziazione rispetto alla concorrenza che possa attirare i compratori.
Il fatto che ci voglia questo sforzo aggiuntivo probabilmente spiega perché gli SSD con controller Marvell sono in minoranza rispetto a quelli SandForce. E ora che Intel ha eliminato l'SSD 510 (SSD Intel Serie 510 da 250 GB, è l'ora dell'interfaccia SATA da 6 Gbps) in favore del 520 (Intel SSD 520, alte prestazioni con controller SandForce), anche il produttore di chip è uscito dal club esclusivo delle aziende che non adottano controller SandForce (anche se non del tutto). Quelli che restano non sono molti: Corsair, Crucial, Plextor e naturalmente OCZ.
Abbiamo così deciso di mettere insieme alcuni SSD con controller Marvell con la speranza di vedere differenze rilevanti nei test. Nel gruppo c'è anche un OCZ Vertex 3 a rappresentare i prodotti SandForce. Il test include drive da 64 e 128 GB: Corsair Performance Pro 128 GB (CSSD-P128GBP-BK), Crucial m4 64 GB (CT064M4SSD2), Crucial m4 128 GB CT128M4SSD2), OCZ Octane 128 GB (OCT1-25SAT3-128G), Plextor M3 64 GB (PX-64M3), Plextor M3 128 GB (PX-128M3) e Plextor M3 Pro 128 GB (PX-128M3P).
Oltre ad agire sulla logica del controller e sul firmware, i produttori possono fare delle scelte per differenziarsi anche per quanto riguarda il tipo di memoria. Come abbiamo visto in passato ci sono tre possibilità: Toggle Mode, ONFi sincrona e ONFi asincrona. Tali scelte pesano tanto sulle prestazioni quanto sul prezzo.
Corsair e Plextor con i loro prodotti puntano agli appassionati più esigenti e disposti a spendere, e quindi hanno scelto la NAND Toggle-mode. Crucial e OCZ invece hanno preferito la ONFi sincrona di IM Flash Technologies.
NAND Toggle Mode | NAND Sincrona |
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Corsair Performance Pro 128 GB | Crucial m4 64 GB |
Plextor M3 64 GB | Crucial m4 128 GB |
Plextor M3 128 GB | OCZ Octane 128 GB |
Plextor M3 Pro 128 GB |