Aggiornamento 2 dicembre 2012
Dopo aver pubblicato questo articolo, Intel ci ha inviato una email con quanto segue. "Gli ingegneri hanno confermato che il media wear indicator…non riporta i valori correttamente sull'SSD 335. Il calcolo dell'MWI è un algoritmo, che è basato sui cicli di programmazione e cancellazione della NAND e delle scritture sulla NAND. Intel ha riscontrato che i valori usati nell'algoritmo della serie SSD 335 non erano corretti e si riducevano il doppio più velocemente di quanto avrebbero dovuto fare". Abbiamo ritestato la durata, come potete vedere nella pagina otto. Le precedenti ipotesi sulla durata sono state rimosse per evitare confusione. Il periodo di garanzia offerto da Intel è ancora tre anni sia su SSD 330 che SSD 335, quindi continuiamo a crede che la resistenza non dovrebbe essere una preoccupazione per queste unità, anche se le maltrattate.
Introduzione
A settembre Samsung ha presentato il suo 840 Pro (Samsung 840 Pro è l'SSD più veloce ed efficiente), e abbiamo affermato che si tratta dell'SSD più veloce ed efficiente mai testato finora. L'azienda adotta un controller aggiornato, un firmware modificato e la memoria Toggle mode 2.0 per raggiungere grandi prestazioni sotto tutti i punti vista. Con un prodotto simile, che cosa si può volere d'altro da un SSD?
Un prezzo minore, tanto per iniziare. L'SSD 840 Pro da 256 GB si trova in preordine a 270 dollari negli Stati Uniti, mentre in Italia ancora latita. Si tratta, a conti fatti, di oltre un dollaro per gigabyte. Chiaramente il prodotto si fa pagare, essendo il più veloce sul mercato. L'approccio di Intel al mercato degli SSD è leggermente differente. Dapprima pioniera nei controller, ora si affida alle soluzioni dei produttori di terze parti per il cuore dei propri SSD. Il modello 330 adotta per esempio un controller SandForce, accoppiato con la memoria NAND Flash MLC a 25 nanometri (Intel SSD 330 da 60, 120 e 180 GB: recensione e test).
Con la serie SSD 335, l'SSD 330 "evolve" acquisendo una memoria prodotta a 20 nanometri. Forse per evitare i problemi che OCZ ha incontrato quando ha silenziosamente iniziato a usare la nuova NAND sulle unità Vertex 2 (OCZ Vertex 2, da 34 a 25 nm: prestazioni e capacità in calo?), Intel ha cambiato nome all'offerta e realizzato un singolo prodotto da 240 GB. Le prestazioni non cambiano rispetto all'SSD 330 da 240 GB, ma il prezzo sì e pensiamo che anche la resistenza subirà qualche effetto.
Sembra un cambiamento da poco, ma è di quelli che non si vedono ma si sentono. Ci sono tre componenti principali in un SSD: il controller, la memoria NAND Flash e il firmware. Ognuna può avere un grande impatto sulle prestazioni, ma solo una incide in modo marcato sul prezzo, ed è proprio la memoria, oggi scesa a meno di un dollaro al gigabyte. È la prima volta che Intel presenta sul mercato un SSD con un rapporto simile. Sappiamo che non è certamente un livello incredibile, con marchi che offrono soluzioni con un costo il 20/30% inferiore, ma in molti sono disposti a spendere di più per un'unità Intel.
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Dal punto di vista delle prestazioni, le specifiche distribuite da Intel ci dicono che non è davvero cambiato molto dalle proposte SSD 330 alla serie 335. Intel usa memoria NAND Flash sincrona a 25 nanometri ONFi 2.2 sugli SSD 330 e 520. Considerato che le due serie usano un controller SandForce di seconda generazione, le prestazioni inferiori dell'SSD 330 sono figlie di restrizioni operate a livello di firmware. E lo abbiamo dimostrato.
Confronto prestazionale @ 240 GB prestazioni con dati comprimibili | Intel SSD 330 | Intel SSD 335 | Intel SSD 520 |
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Lettura casuale 4 KB (IOPS) | 42 000 | 42 000 | 46 000 |
Scrittura casuale 4 KB (IOPS) | 52 000 | 52 000 | 56 000 |
Letture sequenziale 128 KB (MB/s) | 500 | 500 | 550 |
Scrittura sequenziale 128 KB (MB/s) | 450 | 450 | 515 |
Poiché gli SSD 335 condividono le medesime specifiche prestazionali della serie SSD 330, non possiamo essere sicuri se la memoria NAND Flash ONFi 2.2 a 20 nanometri sia più lenta di quella a 25 nanometri o se l'azienda stia continuando la politica di castrare le prestazioni mediante firmware. Anche se le prestazioni non sono cambiate, la transizione ai chip NAND a 20 nanometri mette qualche dubbio sulla resistenza sul lungo periodo.
Intel non ha fornito molti dettagli, ma teoricamente sappiamo che un passaggio a un processo litografico minore dovrebbe impattare negativamente sulla resistenza. Riducendo la dimensione di una cella NAND, le tolleranze si assottigliano sempre più di più. Stiamo però parlando di Intel. Raramente l'azienda adotta un nuovo processo litografico in modo da ridurre i prezzi, senza assicurarsi di offrire un'adeguata qualità. È possibile che la resistenza non sia cambiata affatto, ma come sempre, la parola passa ai test.