Silicon Image porta la virtualizzazione sull'eSATA

Il processore Silicon Image SteelVine combina la flessibilità dell'USB 2.0 con le prestazioni dell'eSATA, così gli utenti possono collegare in cascata tanti hard disk per ottenere un volume di archiviazione virtuale. In più, opzioni RAID aumentano la sicurezza dei dati.

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a cura di Patrick Schmid

Silicon Image semplifica l'archiviazione ESATA

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Il costo degli hard disk ha ormai raggiunto il minimo storico. Come potete vedere da una veloce ricerca tramite il nostro trovaprezzi, un modello da 500 GB (3.5") è acquistabile a circa 120 euro, uno dei "prezzi per bit" migliori di oggigiorno. La maggior parte di questi hard disk è prodotta da Hitachi, Samsung, Seagate/Maxtor o Western Digital, sono ragionevolmente veloci e sono coperti, quantomeno, da una garanzia di tre anni; Segate ne offre cinque. Inoltre sono disponibili anche modelli da 750 GB e un modello da 1 TeraByte, che per il momento sono ancora abbastanza costosi. Nel contempo, i drive da 2.5" pollici per i portatili hanno raggiunto la meta dei 250 GB. Tutto ciò è sicuramente molto positivo, ma la flessibilità dei prodotti di archiviazione fissa non è migliorata di molto rispetto il passato.

Il tipico utente mainstream preferisce un prodotto di archiviazione esterna plug-and-play, considerando la maggior flessibilità rispetto una normale drive per PC. Gli appassionati aggiungono invece dei nuovi hard disk al proprio sistema, o sostituiscono un drive esistente. Gli utenti che vogliono aumentare la capacità di archiviazione solitamente optano per il drive meno costoso sul mercato, o per un marchio con cui si sono trovati bene in passato.

Dopo aver scelto il prodotto, sia gli appassionati che gli utenti mainstream si trovano davanti a problemi simili: il drive addizionale richiede una porta SATA, USB 2.0 o eSATA libera, e apparirà sempre come un volume addizionale. In breve, bisogna essere in grado di gestire i dischi a disposizione.

Fondere tutti i dati in un singolo volume è una soluzione ideale, ma è possibile solo se il nuovo disco offre abbastanza spazio. Più drive aggiungete al sistema, più ci sarà da gestire. Se finirete le porte, i futuri aggiornamenti necessiteranno il rimpiazzo di un vecchio hard disk. Inoltre, alcuni dispositivi non sono molto flessibili: se volete espandere la capacità di archiviazione di un PVR, per esempio, in molti casi non potrete aggiungere un altro disco, ma dovrete sostituire quello esistente.

Idealmente gli utenti dovrebbero essere in grado di aggiungere gli hard disk al sistema solo per aumentare lo spazio di archiviazione o le prestazioni. Lo spazio aggiuntivo non dovrebbe implicare dei problemi di configurazione o gestione.

Per andare incontro alle esigenze degli utenti che non vogliono alcun problema, Silicon Image offre una soluzione grazie alla sua nuova famiglia SteelVine, una serie di processori SATA per l'archiviazione. Questi chip sono sub-controller SATA molto potenti per drive esterni, e includono la possibilità di gestire virtualizzazioni e moltiplicatori di porte. All'apparenza saranno riconosciuti come un hard disk collegato al controller SATA, mentre sono in grado di mappare e gestire drive SATA addizionali in cascata. Sembra complicato, ma non lo è!

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Gli hard disk sono economici e aggiungerne uno nuovo al proprio sistema è abbastanza semplice. Tuttavia la difficoltà di gestione dei dati su molteplici hard disk aumenta con l'aumentare dei dischi, specialmente se fare regolari backup del sistema.

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