Fonte dell'immagine: Presentazione PCI-SIG PCI-X 2.0.
Come abbiamo già detto, la banda totale di 4.26 GB/s è sempre condivisa tra tutti i dispositivi collegati al bus. Inoltre, ogni dispositivo incapace di lavorare ad un'alta frequenza di clock potrà causare una riduzione di velocità dell'intero sistema, anche fino a 33 MHz. Questo deve esser considerato un prezzo da pagare per la retrocompatibilità, ma può essere aggirato installando più bridge PCI-X sulla scheda madre. Prodotti con questa caratteristica sono offerti da tutti i produttori di dispositivi di classe professionale, incluse aziende come Asus, Supermicro e Tyan. La compatibilità retroattiva è un parametro a favore del PCI-X. Gli amministratori devono essere assolutamente sicuri che l'hardware installato funzioni correttamente, e questo è uno dei motivi per cui l'adozione della nuova tecnologia procede molto lentamente nell'area server/workstation. Perchè la gente dovrebbe dire addio ad una tecnologia collaudata che rimane retrocompatibile, offrendo prestazioni sufficienti e benefici all'hardware su laraga scala? Nell'immediato futuro probabilmente non vedremo cambiamenti, poichè il PCI-SIG sta lavorando sulle standard PCI-X 1066. Questo raddoppierà ancora una volta la larghezza di banda, aggiungendo caratteristiche come la compressione immediata dei dati, l'auto fail-over e il meccanismo di ridondanza. Comprenderà anche il supporto a trasferimenti asincroni, ma perderà il supporto al PCI convenzionale. Fonte dell'immagine: Presentazione PCI-SIG PCI-X 2.0. La sola strada per fornire slot PCI-X multipli a banda elevata è installare componenti bridge PCI-X multipli sulla scheda madre.