Asus P6T
La P6T rappresenta il tentativo di Asus di tagliare i costi senza ridurre la qualità. Le misure più visibili di questa filosofia sono l'heatpipe semplificata con dissipatori in alluminio e il bandwidth ridotto del terzo slot PCI Express 2.0 x16.
Il Northbridge X58 integra 36 linee PCIe 2.0, che Asus divide in due collegamenti x16 e uno x4 impostati per alimentare tre slot grafici. Uno slot x4 usa il bandwidth raddoppiato del PCIe 2.0 per avere la stessa banda disponibile degli slot PCIe 1.0 x8, quindi è adeguato per una scheda a singola GPU come la Radeon HD 4870. Tuttavia, usi più pratici per questo slot includono i controller RAID PCIe x8 o persino un veloce SSD Fusion-io IoDrive.
Il problema più sconcertante secondo noi e la disposizione dello slot PCIe 2.0 x4, che avremmo preferito fosse tra i due slot x16. Separando in modo così ridotto i due slot full-bandwidth, Asus ha lasciato poco spazio per il ricircolo dell'aria tra due schede grafiche a doppio slot, tanto che potrebbe compromettere le possibilità di overcloccare le GPU.
Un altro problema ha riguardato la disposizione dei connettori, quello del floppy nell'angolo posteriore inferiore e quello audio del pannello frontale, che hanno complicato il dislocamento dei cavi negli alloggiamenti medi e superiori dei tipici case tower.
Tra le caratteristiche positive della P6T, troviamo la possibilità di installare sia dissipatori per socket LGA 1366 sia per LGA 775, permettendo all'utente di risparmiare qualcosa sul fronte del raffreddamento del processore.
Quattro delle sei porte SATA collegate all'ICH10R sono rivolte in avanti. Questo permette di fare spazio alle schede d'espansione più lunghe, ma richiede anche spazio aggiuntivo tra il bordo principale della scheda madre e l'alloggiamento degli hard disk. Le altre due porte dell'ICH10R guardano all'infuori, non presentando alcun problema di collegamento.
I bottoni di power e reset sono diventati comuni sulle schede madre di qualsiasi fascia di prezzo, ma la P6T è una delle poche a spostarli dal bordo superiore rispetto a quello frontale, rendendoli maggiormente raggiungibili anche quando la scheda madre è installata nel case.
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Il controller JMB363 supporta fino a due dischi Ultra ATA 133, una porta eSATA 3.0 Gb/s e due dischi SATA 3.0 Gb/s grazie al moltiplicatore di porta JMB322. Le prestazioni dovrebbero calare in maniera drammatica durante l'accesso a più dispositivi, poiché il JMB363 usa un singolo collegamento PCIe 2.5 Gb.
Al contrario, un collegamento indipendente PCIe fornisce oltre il doppio del bandwidth richiesto al chip di rete RTL8111C e al controller FireWire VT6315N.