Scade Apple Music e perde 122 GB di musica, cancellata?

La storia di un utente Apple Music che ha visto svanire dal proprio computer 122 GB di file musicali dal proprio Mac. Apple Music li ha presi in ostaggio.

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a cura di Manolo De Agostini

Se mi lasci ti cancello. La musica. Potrebbe essere titolato così un tragicomico remake del film di Michel Gondry. Protagonisti indiscussi lo statunitense James Pinkstone e Apple Music, colpevole (a suo dire) di aver cancellato arbitrariamente la sua collezione di 122 GB di file, tra musica collezionata negli anni dai CD (ripping) e composizioni originali. La teneva sul suo Mac.

Un problema che ha colpito altre persone, anche in Italia, compreso qualche nostro collega. Perché Apple Music cancella la musica? Vuole costringerci a usarlo costantemente? Prima di spiegare l'accaduto è bene dire che una risposta definitiva non c'è ancora, né una posizione ufficiale di Apple.

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Ci sono solo informazioni che aiutano a costruire un quadro non definitivo ma piuttosto solido. Partiamo da James Pinkstone e dal suo post "Apple Stole My Music. No, Seriously". Da un giorno all'altro Pinkstone ha visto sparire 122 GB di musica dal suo Mac. Allarmato, ha contattato l'assistenza di Apple per chiedere chiarimenti, sentendosi dire che il servizio funzionava perfettamente. Semplicemente, era scaduto il suo abbonamento al servizio streaming musicale Apple Music.

"Quando ho fatto l'accesso a Apple Music, iTunes ha scansionato la mia enorme collezione di file MP3 e WAV, scandagliato il database di Apple per trovare i giusti abbinamenti e poi ha rimosso i file originali dal mio hard disk interno. Li ha rimossi, cancellati. Se Apple Music trovava un file che non riconosceva, lo caricava nel proprio database, lo rimuoveva dal mio hard disk e lo rendeva disponibile quando volevo sentirlo, come gli altri miei file musicali che aveva cancellato".

Apple Music, al pari di altri servizi come Google Music, procede infatti alla scansione dei file musicali residenti sul computer dell'utente per "sbloccare" su cloud le sue versioni originali di migliore qualità. Questa operazione è definita in inglese "matching" e a volte non funziona perfettamente, specie con esecuzioni particolari delle canzoni (cover, etc.).

Il fatto quindi che Apple proceda alla cancellazione dei file dal dispositivo può creare problemi, specie a coloro che non dispongono di un backup a portata di mano. Un altro aspetto importante è che così facendo, Apple Music richiede per lo streaming musicale la presenza di una connessione Internet costante - sia essa mobile, residenziale o Wi-Fi.

Il servizio permette di riottenere la musica cliccando sull'icona della nuvola (cloud) accanto al brano. Quando si tratta di poche canzoni è un'operazione rapida, ma con 120 GB in ballo è tutto un altro paio di maniche, specie per chi non ha una connessione rapida.

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A questo punto sembrerebbe davvero incredibile che il mancato rinnovo dell'abbonamento ad Apple Music comporti la cancellazione dell'intera collezione musicale personale sul proprio dispositivo e la disponibilità di una copia su cloud, quindi sui suoi server. I termini e condizioni del servizio però sono chiari: "La Libreria Musicale di iCloud viene attivata automaticamente quando Lei attiva il Suo Abbonamento Apple Music".

"Quando il Suo periodo di Abbonamento Apple Music termina, Lei perderà l'accesso a qualsiasi funzionalità del Servizio Apple Music che richieda un Abbonamento Apple Music, inclusi in via elencativa l'accesso ai Prodotti Apple Music accessibili attraverso il Servizio Apple Music memorizzati sul Suo dispositivo, e tutte le canzoni memorizzate nella Sua Libreria iCloud Music".

Entra in gioco, per capirne di più, un articolo di iMore secondo cui Apple Music avvisa gli utenti di ciò che sta facendo e delle conseguenze di alcune loro azioni, ma la spiegazione è poco chiara e potrebbe indurre in errore o a dare poco peso all'operazione. Più precisamente, spiega iMore, il software non procede alla cancellazione in automatico della musica, ma dopo aver fatto il matching dei brani si hanno due librerie: quella locale con tutti i file vecchi e una archiviata su iCloud accessibile da altri dispositivi.

"La vostra libreria originale è scansionata in iCloud ma le canzoni rimangono vostre e Apple non le cancellerà automaticamente, o rimpiazzerà con copie proprietarie. Su un iPhone, iPad o Mac secondario, questo processo è differente: qualsiasi canzone riproducete su questi dispositivi è presa direttamente dalla Libreria iCloud Music, e persino se le scaricate localmente, possono essere rimosse dal vostro dispositivo se lo spazio di archiviazione dell'iPhone diventa troppo ridotto. Potete, tuttavia, scaricare le tracce della Libreria iCloud Music sul vostro Mac se cancellate le copie originali - e questo è ciò che sospetto sia avvenuti alla libreria originale di James Pinkstone, forse inconsapevolmente".

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Confrontandoci sul problema con il collega Marco Schiaffino, anch'esso vittima della stessa situazione, sembra però non emergere l'elemento umano, almeno nel suo caso. Siamo di fronte a un bug? Oppure alla disattenzione, con relativa sfuriata sul web, di Pinkstone? Difficile dirlo, ma siamo certi di una cosa: questa vicenda meriterebbe un chiarimento da parte di Apple. Parallelamente lascia spazio ad alcune considerazioni: la prima è che affidarsi ai servizi cloud non è come "essere in una botte di ferro". Intrusioni da terzi, perdita di dati, problemi come quello in cui si è (forse) imbattuto James Pinkstone sono possibili. D'altronde i dati sono affidati a qualcun altro e non c'è un servizio infallibile o perfetto.

Il secondo appunto è che sempre di più i beni digitali che pensiamo siano nostri non sono davvero nostri. Il termine "acquista" che spesso troviamo nei negozi di applicazioni e musica, per esempio, sarebbe preferibilmente sostituibile con "ottieni la licenza". Lo ribadiamo da tempo: tutto è nelle mani delle grandi corporation, spesso e volentieri. Ma questa è un'altra storia: dopo un caso come questo Apple ha il dovere di semplificare il servizio, renderlo più chiaro e meno in qualche modo, meno autoritario.

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