Samsung svela le GDDR6W, capacità e prestazioni raddoppiate

Le nuove GDDR6W di Samsung fanno uso dello stesso package per raddoppiare capacità e larghezza di banda, a beneficio dei costi di produzione.

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a cura di Gabriele Giumento

Le GDDR6 si evolvono ancora. Con un comunicato stampa emesso da poco, Samsung ha tolto il velo alla nuova generazione di memorie grafiche "GDDR6W", le quali beneficiano di capacità e prestazioni raddoppiate rispetto alle attuali VRAM. Come specificato nel comunicato, i recenti sviluppi che riguardano le tecnologie grafiche, come il ray tracing e il fotorealismo  più accurato, richiedono una potenza di elaborazione sempre più alta e al passo coi tempi. La memoria video è uno dei componenti hardware fondamentali che più incide sulle performance nell'esecuzione dei titoli più moderni, per via dello scambio continuo dei dati che includono texture, modelli e altri elementi.

Oltre a ciò, le GPU devono sempre più far fronte a risoluzioni sempre più alte, ormai tendenti al 4K e all'8K, specialmente nel caso in cui si faccia uso di monitor di grandi dimensioni. Le GDDR6W rispondono a queste esigenze migliorando in tutte le aree: la novità principale che contraddistingue i nuovi moduli è la tecnologia FOWLP (Fan-Out Wafer-Level Packaging), che consente di ospitare più chip di memoria in package di dimensioni più sottili, ottenendo in questo modo un raddoppio effettivo della capacità e del numero di I/O, che arriva ora a 64-bit, riducendo al tempo stesso i costi di produzione.

La dimensione passa in questo modo da 1,1mm di spessore a soli 0,7mm, diminuendo così del 36% per offrire le stesse proprietà termiche dei moduli attuali, a tutto vantaggio dello smaltimento del calore. A migliorare è inoltre la larghezza di banda, che può ora toccare 1,4 TB/s. Samsung ha già completato il processo di standardizzazione JEDEC, nel secondo trimestre di quest'anno, per i primi prodotti GDDR6W, è quindi possibile pensare di vedere già nel 2023 i primi dispositivi con tali moduli. L'azienda ha inoltre annunciato che ne estenderà l'applicazione anche in sistemi con un form factor piccolo, come i portatili, oltre che, come ci si può aspettare, in nuovi acceleratori destinati al calcolo AI e HPC.

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