Design, materiali e qualità
Fra le caratteristiche che accomunano il vecchio modello con il nuovo c'è il materiale di fabbricazione: in entrambi i casi si ritrova il DuraAlluminio, un materiale impiegato in aeronautica e nell'automobilismo, che ha lo stesso peso dell'alluminio ma è due volte più resistente.
Il materiale è impiegato per il guscio di protezione del display, per il fondo della base (che ricordiamo non consente l'accesso ai componenti interni) e per la copertura del poggiapolsi, che è un pezzo unico con i ritagli per la tastiera a isola. Ne deriva che la struttura è solida in ogni punto e non cede sotto alla pressione delle mani. Inoltre la verniciatura maschera abbastanza bene le ditate.
Samsung Serie 9
Da segnalare anche le modifiche per ridurre lo spessore della tastiera: ora i tasti hanno una corsa di 1,35 millimetri anziché 1,5 millimetri come per il modello precedente. La percezione all'uso è minima: come per la maggior parte degli ultrasottili si nota una corsa molto breve con poca ammortizzazione a fine corsa, che non è l'ideale per chi digita testi tutto il giorno. In compenso i tasti sono grandi (15 millimetri di larghezza) e ben distanziati (4 millimetri) e le frecce direzionali hanno spazio vuoto attorno così da poter essere localizzate alla cieca durante la digitazione.
Fortunatamente non è stata toccata la retroilluminazione della tastiera, affidata in questo modello a una tecnologia di emissione di luce organica (OLED). Per il touchpad invece è stato impiegato un modello in PET (polietilene tereftalato) al posto del tradizionale PCB, che ha permesso un guadagno del 40% in spessore. La scheda madre è un componente personalizzato non standard, con uno spessore di 0,7 millimetri, pari al 16% in meno rispetto a quella montata nel modello precedente.
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Il sistema di raffreddamento è affidato a due ventole dello spessore di 4 millimetri l'una, al contrario della dotazione standard che è di una sola ventola. Ne risulta una base sempre fresca, con una rumorosità minima solo durante le attività più impegnative.
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Il punto debole di questo notebook come sempre è la connettività: per mantenere uno spessore ultrasottile è stato necessario ricorrere agli adattatori esterni, secondo noi in troppe occasioni. Ci vogliono i dongle per la VGA e per la Ethernet, oltre che per la microHDMI: alla fine si rischia di avere sulla scrivania una pletora di adattatori. Da considerare che i connettori USB sono solo due, di cui uno attaccato alla presa di alimentazione, inservibile con pendrive voluminosi.
Nel complesso quello che abbiamo davanti è comunque un prodotto di qualità frutto di uno sforzo ingegneristico elevato, che ovviamente ha il suo costo. Per la trasportabilità però si è sacrificata la praticità d'uso, ed è un fattore da tenere in conto.