Quanti dati si possono scrivere su un SSD prima che tiri le cuoia? I dati di resistenza indicati dai produttori nelle specifiche tecniche dovrebbero darci la risposta, ma a quanto pare sono molto - molto - conservativi. Questo almeno secondo un test svolto in Germania da Computertechnik (C't), una rivista cartacea edita dal gruppo Heinz Heise.
Il giornale ha avviato una prova di resistenza con dodici SSD da circa 250 GB, due ciascuno dei seguenti modelli: OCZ TR150, Crucial BX 200, Samsung 750 Evo, Samsung 850 Pro, SanDisk Extreme Pro e SanDisk Ultra II. A vincere la prova è stato il Samsung 850 Pro, ma più che il primo classificato è importante il numero di dati scritti prima di abbandonare la vita terrena: ben 9100 terabyte, ossia 9,1 petabyte!
L'SSD di Samsung è attestato a 150 TBW (terabyte written), ed è sul mercato da circa tre anni. Il test svolto dalla rivista è partito il 23 giugno 2016 per concludersi praticamente un anno dopo, il 22 giugno 2017. Nel dicembre scorso nove dei dodici SSD avevano già alzato bandiera bianca, impossibilitati a ricevere la scrittura di ulteriori dati sui propri chip NAND flash.
"Eccetto per uno di loro, si è trattato dei modelli meno costosi, ma anche un SanDisk Extreme Pro non dava segni di vita", scrive Heise.de. I primi a cedere sono stati i Crucial BX200, che tuttavia hanno digerito più del doppio delle scritture pubblicizzate dal produttore. Qualche SSD è deceduto anzitempo a causa di un picco di tensione.
"I tre SSD rimanenti", scrive Heise, "avrebbero dovuto continuare fino alla fine - almeno questo era il piano. Tuttavia di due di loro ci hanno dimostrato che altre cause che non sono l'usura della NAND flash possono portare alla morte inaspettata dell'SSD: un picco di tensione ha ucciso il secondo SanDisk Extreme Pro e un Samsung SSD 850 Pro, mentre lo scorso giovedì il secondo 850 Pro ha finalmente ceduto".
Secondo i colleghi tedeschi un normale sistema da ufficio scrive da 10 a 35 GB di dati al giorno ma, prendendo un dato di 40 GB come riferimento, si ottiene il raggiungimento di una resistenza nominale di 70 TBW solo dopo 5 anni. L'SSD di Samsung vincente ha garantito scritture 60 volte maggiori rispetto ai 150 TBW indicati dall'azienda. Perciò prendendo il dato di 40 GB di scritture al giorno, l'SSD sarebbe durato 623 anni (in linea teorica).
"Tra i modelli meno costosi l'SSD 750 Evo ha raggiunto il buon risultato di 1,2 petabyte. I modelli Pro non solo hanno toccato un tasso medio di scrittura più elevato, ma sono durati anche molto di più: nessuno è rimasto sotto 2,2 petabyte.
Cosa emerge quindi da questa prova? Che i produttori sono piuttosto prudenti quando parlano di aspettativa di vita. D'altronde tra garanzia e RMA ci sono in ballo fior di quattrini, quindi è meglio andarci con i piedi di piombo.
Allo stesso tempo però non è possibile fare affidamento sulla possibile maggiore resistenza per dormine sonni tranquilli: un problema di altro tipo, come un picco di tensione, potrebbe uccidere il vostro SSD e farvi perdere i dati in un battito di ciglia. Insomma, il suggerimento è sempre il medesimo: fate regolarmente delle copie di backup dei vostri dati più importanti, altrimenti gli unici colpevoli in caso di imprevisti sarete voi.
La morte di questo SSD 850 Pro vi ha rattristato? Sostenete la famiglia dello scomparso comprandovi un SSD 960 EVO! Non fiori ma opere di bene.