Rivoluzione in Arm: arriva il primo chip proprietario

Arm Holdings lancerà il suo primo processore progettato internamente entro la fine dell'anno, con ordini già ricevuti da clienti come Meta.

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a cura di Andrea Maiellano

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Arm Holdings lancerà il suo primo processore progettato internamente entro la fine dell'anno, con ordini già ricevuti da clienti come Meta. Lo riporta il Financial Times, segnalando una svolta strategica per l'azienda britannica.

La mossa pone Arm in diretta competizione con alcuni dei suoi clienti che sviluppano processori basati su architettura Arm per data center, come Ampere e in parte Nvidia. Si tratta di un cambiamento significativo per un'azienda finora concentrata sulla progettazione e licenza di architetture.

Arm entra nel mercato hardware in diretta competizione con i suoi clienti.

Il nuovo processore sarà un design pensato proprio per i data center, costruito su una base che consentirà alcune personalizzazioni per l'utente finale. Non sono stati rivelati dettagli tecnici, ma è probabile che si basi sui core Neoverse V3 o N3 di Arm con architettura Armv9.2.

Il livello di personalizzazione offerto ai clienti non è chiaro, ma potrebbe differenziare l'offerta di Arm dai tipici processori di AMD o Intel. La competizione con i processori progettati dai clienti di Arm potrebbe non essere drammatica, dato che molti li usano esclusivamente nei propri data center o per carichi di lavoro specifici.

Secondo Reuters, Arm sta anche reclutando attivamente talenti dai suoi stessi clienti dal novembre 2023, contattando progettisti di chip della Silicon Valley per rafforzare la sua divisione chip. Questa attività contraddice la testimonianza del CEO Rene Haas del dicembre scorso, quando negò che Arm stesse costruendo i propri processori.

L'intenso reclutamento suggerisce che Arm si aspetta che l'hardware diventi una fonte di ricavi importante, puntando a competere con giganti come AMD e Intel. Resta da vedere come reagiranno i clienti di Arm a questa nuova strategia e se continueranno a licenziare i design dell'azienda per i propri processori.

Né Arm né Meta hanno commentato ufficialmente la notizia riportata dal Financial Times. Gli sviluppi futuri chiariranno l'impatto di questa mossa sul mercato dei processori per data center e sulle relazioni di Arm con i suoi clienti storici.

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