C'è bisogno della replicazione dei dati?

La replicazione dei dati è un processo che serve a creare una copia della totalità delle informazioni, oppure di una parte selezionata, su un supporto diverso da quello standard. Vediamo i metodi a disposizione, i pro e i contro.

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a cura di Tom's Hardware

C'è bisogno della replicazione dei dati?

La replicazione nacque come una soluzione per mettere al sicuro i dati in remoto. L'idea era di creare una copia, da usare in un secondo momento, nel caso si rendesse necessario un recupero oppure un riutilizzo per nuovi scopi.

La replicazione è un'attività che trova il suo sbocco naturale in quelle compagnie che usano grandi quantità di dati dinamici. Per esempio, prendiamo una struttura sanitaria che vede 500 pazienti al giorno. Ogni giorno, alle 20.00, fanno una copia del database degli appuntamenti; quindi, se durante il giorno il server si rompe, tutti gli appuntamenti presi quel giorno vanno persi, perché non erano ancora stati aggiunti al backup. Abbiamo sentito Bev Wells, direttore delle vendite di Pavelcomm, una compagnia che fornisce servizi di replicazione basati sui dispositivi Intellibuffer di Miralink: è lei che ci ha fatto l'esempio della clinica, sottolineando che "potrebbero passare tre giorni, oppure tre mesi, prima che il primo paziente si presenti, e non si saprebbe nulla su chi ha preso l'appuntamento, né a che ora fosse". L'obiettivo della replicazione è quindi assicurarsi che, in un caso come quello dell'esempio, i dati importanti possano essere recuperati grazie ad una copia del drive o del server danneggiato.

Mondiale Asset Management Ltd. (Canada) usa la replicazione dati per tenere traccia delle transazioni della giornata. Allan Kelley, uno dei dirigenti, ci ha spiegato che hanno un dispositivo di duplicazione in una sede, e un supporto d'archiviazione in un'altra. Tutte le transazioni vengono copiate attraverso la rete aziendale, così, nel caso che il server principale dovesse cedere, i dati potrebbero essere recuperati facilmente. In generale, una rottura, o un danno in genere, non può essere previsto. Possiamo dividerli in due categorie.

  • Danni "fisici": imprevedibili, e risolvibili con dei mirror ad hoc.
  • Danni "logici": derivano, di solito, da errori nelle applicazioni, errori umani, virus o altri attacchi al sistema. Spesso si possono risolvere ricorrendo ad un'immagine o ad un punto di ripristino.

Tipi di replicazione

Gli amministratori, ad oggi, possono orientarsi su tre tipi di tecnologia, in base al supporto sul quale si appoggia la replicazione: host, SAN/network ed array. La scelta dovrebbe dipendere dagli obiettivi specifici della compagnia, dal budget disponibile e dal sistema d'archiviazione. Si può scegliere tra archiviazione sincrona o asincrona (di cui parliamo nel prossimo paragrafo), oppure una combinazione delle due. La maggior parte dei prodotti disponibili consente un certo grado di flessibilità tra costo, semplicità d'uso, infrastruttura necessaria e affidabilità dei dati.

Un buon modo di capire di cosa ha bisogno la propria compagnia, è porsi alcune domande. Per esempio:

  • Qual è l'obiettivo principale?
  • La replicazione serve a creare una copia per assicurare la continuità del lavoro?
  • Se la risposta alla domanda precedente è sì, per quanto tempo vi potete permettere di essere "fuori servizio", in termini di secondi, minuti od ore?
  • Quali sono le richieste e i limiti, in termini d'infrastruttura?
  • Qual è la politica aziendale, in termini d'accesso ai dati?
  • Di quali risorse si dispone per creare, gestire e mantenere il sistema?
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