Seagate può competere nel settore degli SSD?

Recensione - Test dell'SSD Seagate 600 Pro, nuova soluzione professionale dell'azienda statunitense basata su memoria NAND Flash. Dopo anni di attesa ed errori, Seagate cerca di entrare nel settore offre buone prestazioni e un prezzo adeguato. Sfonderà?

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a cura di Tom's Hardware

Seagate può competere nel settore degli SSD?

Lentamente ma costantemente, l'industria degli SSD enterprise sta cambiando. Sono passati i giorni in cui le unità con memoria SLC erano l'unica soluzione. Persino la MLC ad alta durata sta iniziando a cedere il passo alla memoria Flash NAND MLC di alta qualità. Questa è principalmente una diretta conseguenza di ciò che vogliono i clienti enterprise. Nel corso di pochi anni hanno virato dai modelli più costosi a soluzioni più economiche, ma che offrono prestazioni davvero ammirevoli. Tutti sanno che si "logorano" più velocemente, ma non importa. Tutti gli SSD, dopo diversi numeri di cicli di programmazione e cancellazione, devono essere sostituiti. Ciò che la gente ha compreso, però, è che è più conveniente sostituire prodotti più vicini all'ambito desktop con maggiore frequenza che spendere un sacco di soldi per SSD che offrono una maggiore durata.

Questo è il motivo per cui nel corso del 2013 inizieremo a vedere sempre più produttori di SSD segmentare le loro famiglie enterprise per rispondere a specifici scenari d'uso. Nel caso del 600 Pro, avete a che fare con un prodotto costruito specificatamente per carichi di lavoro che richiedono tante letture. Dovete quindi fare attenzione, perché le scritture ne riducono la durata di vita più rapidamente di altre soluzioni.

Il Seagate 600 Pro non offre le migliori prestazioni, ma è un prodotto con buone capacità, che eccelle in diverse categorie. Non può fare alcune cose che invece si permette l'Intel SSD DC S3700, ma va in difficoltà solo con carichi di lavoro a cui non è proprio destinato. Insomma, non usatelo in ambienti in cui il tasso di scritture è molto elevato. Quando siamo venuti a conoscenza del Seagate 600 Pro, sapevamo che il prezzo sarebbe stata un'importante discriminante. Se l'azienda avesse pensato di venderlo sopra i 2 GB per dollaro, sarebbe stato un prodotto da sconsigliare. Poiché però ha un prezzo di circa 1,5 dollari al gigabyte, Seagate ha tra le mani un vincitore.

Poniamo tutto questo in prospettiva. L'hard disk Seagate Savvio 15K.3 SAS da 146 GB ha un prezzo di circa 1,7 dollari al gigabyte. Il Savvio offre certamente un tasso di rottura inferiore e una durata in scrittura quasi illimitata, ma è comunque incredibile vedere quanto si sia ridotto il prezzo degli SSD in questi anni.

Il 600 Pro (e il resto della gamma di SSD Seagate) mostrano che l'azienda ha qualcosa da dire anche in un settore che finora non l'ha vista tra i protagonisti. La casa statunitense non ha intenzione di dormire sugli allori e farsi prendere in contropiede dagli SSD. Seagate deve comunque recuperare. Questa è la prima gamma completa di prodotti a stato solido della società. L'azienda ha rapporti commerciali strategici con diverse realtà, ma non realizza dei propri controller e non produce NAND. Possiamo solo sperare che Seagate usi la propria influenza nel settore dell'archiviazione per continuare a sviluppare SSD convincenti e creare uno scenario più competitivo, tutto a nostro vantaggio.

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