Conclusioni

Recensione – Test dello Yoga 3 Pro, il nuovo Ultrabook 2 in 1 di Lenovo con schermo da 13,3 pollici indirizzato a professionisti e aziende. I materiali costruttivi sono di alta qualità e le prestazioni non deludono.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Conclusioni

Lo Yoga 3 Pro è un Ultrabook 2 in 1 sottile e leggero, con schermo da 13,3 pollici che si trasforma in tablet all'occorrenza. L'originale ed elegante cerniera assicura solidità e flessibilità, la qualità costruttiva è eccellente sotto tutti gli aspetti, compresi tastiera e touchpad.

Le dimensioni abbondanti dello schermo favoriscono l'uso come notebook più che come tablet, a meno che non abbiate un piano d'appoggio. Il display è molto buono per luminosità, contrasto e risoluzione. Sul modello in prova abbiamo trovato un'impostazione discutibile dello zoom dei caratteri, ma non è detto che sia riproposta sui modelli ufficiali visto che abbiamo testato un'unità demo.

Tastiera e touchpad sono ottimi, e le prestazioni sono in linea con le aspettative: non ci sono problemi nella produttività generale e con le applicazioni generaliste di intrattenimento. Meglio non addentrarsi nell'uso di giochi e software grafici, che peraltro non identificano il tipo d'uso a cui è indirizzato lo Yoga 3 Pro.

L'unica vera nota dolente di questo prodotto è l'autonomia inferiore alla media degli ultrabook e deludente per un tablet, a cui si pone rimedio solo parzialmente disattivando un'applicazione un po' troppo onerosa. Sicuramente è un aspetto che Lenovo dovrà migliorare con le prossime versioni.

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Altro neo è la mancanza del chip TPM, che in ambito professionale è ormai uno standard che si tiene in conto. Al posto del lettore d'impronte digitali c'è invece il riconoscimento facciale mediante la webcam, che può essere una soluzione alternativa da non disdegnare.

In ultimo il prezzo. È alto rispetto ai modelli ibridi che abbiamo indicato in apertura e rispetto ai tablet professionali "puri". A ben guardare la quotazione è più vicina a quella degli ultrabook professionali, come per esempio il ThinkPad X1 Carbon, sempre di Lenovo, oppure l'XPS 13 di Dell a titolo di esempio, ma e le opzioni abbondano perché ogni produttore ha almeno un ultrabook nella propria gamma business.

Con gli ultrabook tradizionali lo Yoga 3 Pro condivide il design, la dotazione, la tastiera comoda e la base solida, e aggiunge alla modalità d'uso la possibilità di ruotare lo schermo e trasformarsi in un grande tablet. Se questo dettaglio non vi interessa tanto vale stare su un ultrabook tradizionale.

Invece se la flessibilità è per voi peculiare vale la pena fare una riflessione sullo Yoga 3 Pro, ma tenendo a mente che ci sono soluzioni – come Surface Pro 3 o il Dell XPS 12 – che costano meno, supportano comunque la trasformazione da tablet a notebook e vice versa (con tastiera che si stacca o resta staccata), e condividono la scarsa attitudine ad essere usati come tablet puri per via delle dimensioni/peso.

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La difficoltà della scelta è imbarazzante, perché di fatto ci sono tante opzioni (ultrabook 2 in 1, deatachable – con tastiera staccabile – ibridi con lo schermo che ruota si se stesso o si ripiega) ma nessuna identifica un'esigenza d'uso univoca e ben precisa.

Proprio la mancanza di chiarezza nel limbo dei prodotti ibridi – sia dal punto di vista delle caratteristiche sia della loro utilità pratica - è il motore che sta spingendo i produttori alla ricerca di nuove soluzioni. Questo è positivo perché significa che forse prima o poi arriverà davvero il prodotto ideale da usare sia come notebook che come tablet. D'altro canto adesso è negativo perché siamo in piena fase di sperimentazione e a fare le prove generale sono gli acquirenti.

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