Schermo
Il Matebook X monta un pannello IPS da 13 pollici, con risoluzione 2160x1440 pixels (volgarmente detta 2K). Una scelta che rende i testi davvero molto leggibili, aiuta a godersi le immagini e i video. Nonostante i molti pixel da muovere, le prestazioni sono sempre adeguate.

Quanto alla luminosità massima, è piuttosto elevata: ufficialmente arriva a 350 nit, e anche se alcuni test mostrano che è leggermente più alta.
Inoltre ci sono un po' troppi riflessi, complice anche la copertura in Gorilla Glass che tutto sommato non serve a molto. Come sempre, pensando al notebook come strumento di lavoro, avremmo preferito una finitura opaca.

Prestazioni
All'interno del Matebook X troviamo un processore Intel Core i5-7200U abbinato a 8 GB di RAM DDR3. Una piattaforma recente ma non particolarmente potente. Abbiamo infatti una CPU dual-core (4 thread) con frequenza 2,5 GHz (3,5 GHz) in boost. Il TDP base è 15 watt, che è anche il valore impostato su questo computer. Evidentemente Huawei ha pensato che non fosse il caso di ridurre ulteriormente le prestazioni, e nemmeno di aumentare frequenza e TDP.

Passando all'uso in ufficio, con un secondo monitor collegato, la situazione è un po' meno rosea. Messo sotto stress infatti il Matebook X mostra qualche segno di affaticamento. Nessun blocco, ma una lentezza generale in situazioni un po' più impegnative. Lo scenario che lo ha messo in crisi è il seguente: Chrome, una ventina di schede aperte, alcune estensioni installate (no Adblock e simili). Una sessione di Hangouts con sei partecipanti, in video. Slack in uso, client di posta elettronica, Photoshop Elements aperto (ma non in uso). Schermo esterno collegato (3840x1080), tastiera e mouse cablati; il tutto tramite un'unica porta USB C. Alimentazione collegata.

Tornando all'hardware, il Matebook X offre due porte USB-C, a destra e a sinistra. In teoria ne basterebbe una per collegare tutto, ma abbiamo scoperto che la ricarica della batteria è possibile solo sulla porta sinistra, mentre l'uscita video è disponibile solo a destra. Ciò significa che in ufficio vanno usate entrambe, se si vuole usare uno schermo esterno ma anche tenere collegata l'alimentazione. Una scelta che non possiamo condividere, per quanto probabilmente è giustificata da precise esigenze tecniche.
Nessuna delle due porte ha un collegamento Thunderbolt 3 purtroppo, e infatti non abbiamo potuto usare la scheda grafica esterna che avevamo a disposizione. Peccato, perché magari avremmo apprezzato farci una partitella ogni tanto. Nella confezione è incluso un adattatore con uscita HDMI e VGA, una USB-A, più un'altra USB-C pass-through (adattatore che però non era presente nel nostro caso). È il minimo indispensabile per far funzionare uno schermo esterno e collegare tastiera e mouse. Se non vi basta, potete orientarvi su un prodotto come questo Hub 6-in-1, che include uscita video, Etherenet, 3 USB 3.0, e USB-C pass-through

Guardando ai benchmark, abbiamo una piattaforma un po' meno prestante del Surface Pro 4,. Anche il Surface usa il Core i5-7200U, ma Microsoft ha scelto una gestione energetica meno aggressiva che consente risultati migliori - che si notano soprattutto con i benchmark. Sicuramente il prodotto Microsoft ha un po' di spinta in più, ma nell'uso quotidiano difficilmente si nota la differenza. Ed è proprio questo l'aspetto importante: in scenari "credibili" le prestazioni del Matebook X sono del tutto soddisfacenti.
Infine ma non ultimo, vale la pena notare che il Matebook X ha un design fanless, vale a dire senza ventole. Il calore prodotto dall'hardware viene dissipato da un sistema interno verso lo chassis di alluminio. Quest'ultimo però difficilmente diventa troppo caldo o fastidioso - a meno che non stiate facendo attività molto impegnative come il rendering video. Per evitare surriscaldamenti il software riduce le frequenze del processore ogni volta che è necessario: ogni tanto si nota ma generalmente non è un problema.