Recensione HP Omen X, il notebook overcloccabile per gamer

HP Omen X

 

Se siete alla ricerca di un notebook gaming che chieda pochissimi compromessi l'Omen X potrebbe fare al caso vostro.

CONTRO: Pesante; ingombrante; rumoroso durante le attività impegnative; non si possono fare overclock troppo spinti.

VERDETTO: L'Omen X è un notebook gaming di fascia alta che offre ottime prestazioni, una tastiera molto comoda e uno dei migliori schermi in circolazione. Il margine di manovra per l'overclock è limitato e le ventole sono rumorose durante i giochi.

Dopo un ingresso in punta di piedi nel mondo del mobile gaming, HP punta dritto ai giocatori più esigenti con l'Omen X, un prodotto che più che un notebook è un trasportabile, che cerca di farsi spazio in un mercato di titani ben rodati. Schermo da 17 pollici, tastiera meccanica e GPU GTX 1080 overcloccata sono le armi con cui l'azienda statunitense cercherà di erodere quote di mercato a MSI, Asus, Alienware e affini.

Per capire se ci sono tutti i presupposti tecnici per riuscire nell'intento abbiamo testato un modello di pre produzione fornito da HP. Ovviamente sarà il mercato a dare il responso finale, se i giocatori riterranno che c'è un buon rapporto prezzo/dotazione/prestazioni.

Usabilità

L'Omen X non passa certo inosservato: è un prodotto che misura 42,5 x 32,72 x 3,64 cm a fronte di un peso di 4,4 Kg, a cui si devono aggiungere altri 1,27 Kg di alimentatore (che misura 15 x 15 x 4 cm).

Per raffronto, l'Alienware 17 pesa 4,42 Kg e misura 424 x 332 x 29,9 mm, l'MSI GT75VR 7RF 050IT Titan Pro pesa 4,56 Kg e misura 428 x 314 x 31~58 mm. Insomma siamo nell'ambito dei pesi massimi della categoria, che più che notebook si dovrebbero chiamare trasportabili.

L'aspetto non si differenzia molto da quello dei concorrenti diretti. La base imponente è avvolta in una copertura in lega di alluminio che interessa sia il coperchio sia il piano d'appoggio della tastiera e il poggiapolsi. La cornice dello schermo e il fondo della base sono invece in plastica.

Il coperchio è in tipico stile gaming, con il simbolo Omen e 4 strisce a LED incrociate che si illuminano del colore desiderato, selezionabile tramite l'apposita app. Una quinta striscia a LED corre lungo il pannello posteriore. Il trattamento opaco nasconde bene le ditate. Per il poggiapolsi invece HP ha optato per l'alluminio spazzolato: una buona idea per dare un tocco di modernità, ma è una vera calamita per le ditate - consigliamo di tenere a portata di mano un panno.

Altro tocco di modernità - questa volta senza controindicazioni - è sul fondo della base, dove spicca una "finestra" in acrilico trasparente da cui si intravede parte della scheda madre. Se ricordate Acer ha adottato una soluzione simile con il Predator Triton, che però fa più scena perché è collocata sopra alla tastiera, quindi sempre bene in vista.

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La qualità costruttiva è complessivamente ottima: nemmeno l'ampio coperchio flette sotto alla pressione delle mani; i punti di giuntura sono ben curati e le originali cerniere curve che uniscono coperchio e base appaiono decisamente solide. Come per la maggior parte dei notebook gaming, la parte posteriore della base sporge fin quasi 4 cm rispetto al coperchio: lì si trovano i dissipatori e le ventole, e la posizione è quella ideale per tenere rumore e calore lontani dalle mani dell'utente.

Sono proprio questi 4 cm a dare problemi nel trovare uno zaino adatto per il trasporto: prendete bene le misure prima di acquistarne uno. Il secondo effetto collaterale di questa soluzione (comune a tutti i prodotti progettati in questo modo) è che il coperchio non si apre oltre i 110 gradi, ma è un dettaglio trascurabile considerato che un notebook di questo tipo si usa seduti alla scrivania.