Introduzione
Da quando abbiamo dato un'occhiata alla tecnologia Nvidia G-Sync i videogiocatori aspettano con ansia l'arrivo dei primi monitor compatibili sul mercato. Fino a oggi l'unica soluzione era acquistare un kit di aggiornamento per l'Asus VG248QE, in modo da poter modificare da soli il display e abilitare la tecnologia G-Sync, previo uso di una scheda video GeForce GTX adeguata.
Finalmente abbiamo avuto la possibilità di testare il primo monitor G-Sync, l'Asus ROG Swift PG278Q. Si tratta di una soluzione da 27 pollici TN con risoluzione 2560x1440 pixel, refresh rate selezionabile fino a 144 Hz e riduzione del motion blur grazie alla retroilluminazione stroboscopica variabile. Insomma, un monitor per giocatori come conferma il marchio Republic of Gamers.
Il prezzo di questo monitor è 750 euro, quindi non è certo a buon mercato, ma non c'è concorrenza al momento. Si tratta di un monitor avanzato e l'unica cosa che sembra fuori posto è il pannello TN realizzato da AU Optronics. Usa una retroilluminazione a LED bianchi e ha una definizione del colore a 8 bit.
Non entriamo nei dettagli della tecnologia G-Sync in questo articolo dato che ci siamo dilungati nel nostro precedente pezzo. In poche parole si tratta di una nuova tecnologia in grado di abbinare il refresh rate del monitor al frame rate effettivo del segnale in ingresso.
Perché è importante? Per rispondere a questa domanda dobbiamo capire come si originano i segnali video. Quando guardate la televisione, una trasmissione, un contenuto in streaming o da disco, questo è codificato a un frame rate specifico. Il dispositivo in uscita lo invia sia alla velocità nativa o una diversa a seconda dei componenti nella catena del segnale. Il punto è che la velocità non cambia mai. Perciò è sempre accoppiata al refresh rate del vostro display. Ogni immagine è riprodotta da cima a fondo dall'inizio di ogni ciclo di scansione.
Marchio | Asus |
---|---|
Modello | ROG Swift PG278Q |
Prezzo | 850 euro |
Pannello | TN |
Retroilluminazione | W-LED, edge array |
Dimensione schermo | 27 pollici |
Risoluzione massima | 2560x1440 |
Refresh rate massimo | 144 Hz |
Aspect Ratio | 16:9 |
Profondità colore nativa | 8-bit |
Gamut nativa | sRGB |
Tempo di risposta (GTG) | 1 ms |
Luminosità | 350 cd/m2 |
Speaker | - |
VGA | - |
DVI | - |
DisplayPort v1.2 | 1 |
HDMI v1.4 | - |
Audio In | - |
Headphone | - |
USB | v3.0 - 1 up, 2 down |
Media Card Reader | - |
Dimensioni | 620 x 363 x 237 mm |
Spessore pannello | 66 mm |
Spessore cornice | 8-12 mm |
Peso | 7 kg |
Garanzia | 3 anni |
Nei giochi per computer, tuttavia, il frame rate è in costante mutamento. Dato che ogni immagine è renderizzata anziché semplicemente visualizzata, l'overhead dovuto al processing fa sì che il tempo di riproduzione di ogni frame sia differente. Il monitor non si cura di tutto questo, ma mantiene ogni immagine disegnata dall'alto al basso sessanta volte al secondo – solitamente – indipendentemente da quando quel frame realmente arriva dalla scheda video.
Ciò significa che il display è solitamente nel mezzo di un ciclo di refresh quando arriva l'immagine e perciò ne riproduce solo una parte. Il frame successivo arriva nello stesso momento ed è differente, anche se di pochissimo, e l'immagine sembra strappata orizzontalmente. Refresh rate più elevati possono mitigare l'artefatto, che può fare capolino persino a 144 Hz.
G-Sync rimuove il limite del refresh rate fisso del monitor e accoppia l'un l'altro i refresh rate in ingresso e uscita. In questo modo si elimina il tearing: non importa quale sia il frame in quel dato momento, tutto ciò che vedete è perfettamente fluido senza artefatti.
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