Avviso ai lettori: questa che state per leggere è la recensione frutto della collaborazione dei laboratori di Tom's Hardware dislocati nelle differenti nazioni. I test con i videogiochi sono stati effettuati dal laboratorio statunitense, che ha ricevuto la scheda di prova con maggiore anticipo (Asus Strix). Stiamo testando in questi giorni nel laboratorio italiano una RX 470 Sapphire standard e una Nitro, di cui pubblicheremo una prova approfondita con molti più test nei prossimi giorni.
Continuiamo con questo approccio, già iniziato con il test della RX 480 / GTX 1060 (qui la recensione GTX 1060 vs. RX480, alla prova con 25 giochi), per offrirvi sia un'informazione tempestiva, grazie alla collaborazione tra tutti i laboratori che ci permette di uscire alla scadenza degli NDA, sia per darvi il prima possibile una valutazione approfondita con molti più test e soprattutto per accontentare le richieste dei nostri lettori. Le conclusioni di questo articolo differiscono da quelle delle altre nazioni, poiché tengono conto dei prezzi italiani e dei risultati preliminari ottenuti con la RX 470 Sapphire.
Buona lettura e appuntamento il prima possibile con i successivi test approfonditi.
Andrea Ferrario
Introduzione
Amiamo l'hardware di fascia alta, ma quasi sempre si tratta di prodotti che vanno ben oltre le possibilità monetarie di gran parte del pubblico. Prendete la nuova Titan X da 1329 euro. Secondo il sondaggio hardware di Steam di luglio 2016 solo l'1,62% degli appassionati gioca a 2560x1440. Il 4K è all'interno della categoria "Altri", e conta per una frazione del 2,05% che compone quella categoria.
Il Full HD è la risoluzione più popolare con il 36,61%. AMD ha preso coscienza di tutto questo e ha progettato la sua prima GPU a 14 nanometri con questo tipo di giocatori in mente. Il risultato si chiama Radeon RX 480, una scheda che in Italia è venduta a 289 euro solo nella versione 8 GB. Da quella GPU AMD ha deciso di creare una seconda soluzione, la Radeon RX 470, dedicata proprio ai chi gioca in Full HD. La GPU Polaris 10, in questo caso, ha quattro Compute Unit disabilitate.
Faccia a faccia con la Radeon RX 470
Dal punto di vista dell'architettura non c'è nulla di nuovo da dire: abbiamo la stessa GPU da 5,7 miliardi di transistor della Radeon RX 480 8GB, prodotta con processo produttivo a 14 nanometri da GlobalFoundries e in grado di occupare uno spazio di 232 mm2.
La GPU in configurazione completa ha 36 CU (ciascuno con 64 stream processors e quattro unità texture), mentre la RX 470 ne ha solo 32 funzionanti. Il numero degli stream processor passa così da 2304 a 2048, mentre rimangono le 128 unità texture. Tenete a mente quel rapporto - vedremo se i risultati prestazionali lo rispecchieranno da vicino.
AMD ha lasciato intatto il back-end della GPU, con 8 ROPs per Shader Engine per un totale di 32. Rimane invariato anche il bus a 256 bit, anche se AMD usa 4 GB di memoria GDDR5 a 1650 MHz, per un data rate a 6,6 Gb/s. Il bandwidth di picco supera 211 GB/s, ma gli algoritmi di compressione delta color di AMD migliorano il throughput reale. Le specifiche della RX 470 non riportano la cache L2, ma crediamo che la GPU sia accompagnata da 2 MB al fine di mantenere più dati sul chip e ridurre gli scambi con la memoria.
Oltre alla memoria GDDR5 più lenta, anche il core della RX 470 è impostato a una frequenza inferiore a quella della RX 480. La specifiche di riferimento di AMD indicano 926 MHz di base e 1206 MHz di Boost. Usando la frequenza base per derivare le prestazioni di picco abbiamo 3,8 TFLOPs con calcoli FP32. AMD ci ha inviato una Asus Strix RX 470 OC Edition che opera, di picco, a 1270 MHz.
Il risultato della riduzione del numero di CU da parte di AMD è un TDP di 120 watt, rispetto ai 150 watt della RX 480. Asus ha dotato la sua Strix RX 470 di un connettore a 6 pin, anche se abbiamo schede in laboratorio con 8 pin.
AMD non ha richiesto una versione di riferimento della Radeon RX 470, lasciando campo libero ai partner. La prima scheda che abbiamo ricevuto è stata una Asus Strix, recapitata nel laboratorio statunitense, con un overclock di fabbrica a 1270 MHz. Come accennato a inizio articolo stiamo provando un paio di schede Sapphire, di cui pubblicheremo i risultati il prima possibile.
Design e connettori
Asus ha scelto di mantenere il tradizionale design Strix. La scheda non è corta quanto si potesse pensare: misura circa 24,2 centimetri. L'altezza è di 12 cm, mentre lo spessore è di 3,5 cm. Non c'è un backplate.
La scheda video pesa 640 grammi, quindi è piuttosto leggera. Questo è dovuto al design semplice del sistema di raffreddamento. Un primo sguardo alla scheda rivela che Asus ha optato per usare solo due heatpipe da 8 mm placcate nickel per trasferire e diffondere il calore disperso. Il corpo del dissipatore è fatto di alluminio, ma ci torneremo dopo.
Asus ha scelto di inserire un singolo connettore PCIe a 6 pin ruotato di 180 gradi. L'azienda avrebbe potuto usare un connettore a 8 pin, dato lo spazio e i punti di saldatura inclusi. È un po' sorprendente, specie perché non ci troviamo davanti al circuito stampato della RX 480, ma a una soluzione pensata proprio per la RX 470. Proveremo a spiegare la ratio di questo design più avanti.
Il logo Strix aggiunge un po' di valore offrendo un'illuminazione RGB. Un veloce sguardo al retro della scheda mostra gli elementi restanti. C'è un connettore a 4 pin per il controllo PWM delle ventole sul case, cosa che ne regola la rotazione sulla base della temperatura della scheda. Esamineremo dopo le curve delle ventole per capire se questo design offre dei veri benefici.
Uno sguardo alle quattro porte disponibili mostra una caratteristica unica: ci sono due dual-link DVI. Le altre due sono una HDMI 2.0b e una DisplayPort 1.3 (HBR3/1.4 HDR ready). Quest'ultima garantisce 120 Hz a risoluzione 4K e 60 Hz a risoluzione 5K. Non c'è una seconda DisplayPort, quindi i 60 Hz a risoluzione 8K, che sono teoricamente possibili usando due cavi, non sono raggiungibili con questa scheda.
Dissipatore, scheda e alimentazione
Dopo aver dato uno sguardo all'esterno della scheda, passiamo all'interno. Rimuovere il dissipatore della ventola fa emergere un dissipatore in alluminio piuttosto semplice. Due heatpipe appiattite da 8 mm fatte di materiale composito sono pressate al centro al fine di rendere il tutto un design DHT - Direct Heat Touch. Le alette in alluminio del dissipatore sono orientate verticalmente e mantenute in loco su ambedue i lati dalle due heatpipe, e toccano anche l'heatsink al centro.
Sorprende che Asus non abbia incluso la memoria nei suoi sforzi di raffreddamento. I convertitori di tensione non sono raffreddati dall'heatsink integrato nel dissipatore principale della scheda video. Invece, sono gestiti da un piccolo dissipatore separato fatto di un semplice alluminio estruso.
Asus ha deciso di non dotare la scheda di un backplate, ma non è necessariamente una brutta notizia. C'è invece una cornice in acciaio che è collegata al top della scheda e la copertura con diverse viti che tengono tutto in posizione.
Come sempre la GPU e il suo socket occupano il centro della scheda. La GPU è orientata diagonalmente e protetta da una cornice attorno al socket, similmente a quanto abbiamo visto con alcune schede video AMD in passato.
Accanto alla GPU ci sono otto moduli di memoria. Si tratta di moduli H5GC4H24AJR GDDR5 SGRAM da 4 GBit di SK Hynix. I suoi 4.294.967.296 bit sono distribuiti su 16 banchi. La tensione operativa dipende dall'implementazione e dalla frequenza. È tra 1,35 e 1,5 volt.
Ancora una volta Asus usa un controller PWM e driver MOSFET. Come la Asus RX 480 Strix questo componente è probabilmente fornito da International Rectifier.
Il design dell'alimentazione è semplice. Ci sono quattro fasi per la GPU e due fasi per la memoria. Il canale da 3,3 V raggiunge una media di un solo watt, quindi non ha bisogno di circuiteria complessa. C'è un MOSFET M3054 N-Channel high-side e ci sono due MOSFET M3056 N-Channel low-side. Tutti i MOSFET sono forniti da UBIQ.
I MOSFET sono posizionati piuttosto vicini l'uno all'altro sulla scheda, cosa che dovrebbe portare a un punto caldo concentrato. Gli induttori corrispondenti sono chiamati SAP II (Super Alloy Power). Dovrebbero essere simili in qualità a quelli di Foxconn.
Per le due fasi della memoria Asus usa un piccolo uP 1540 di UPI Semiconductor Corp. ciascuna, così come la combinazione N-Channel MOSFET descritta sopra. Una delle due fasi è più semplice e ha un solo, anziché due, MOSFET low-side.
La Asus RX 470 Strix usa un ITE 8915FN per monitorare e controllare la corrente. In generale, il layout della scheda appare pulito, ordinato e ben ideato. La sola eccezione è il connettore PCIe. La Asus RX 470 Strix ha un connettore PCIe a 6 pin, ma al suo posto doveva esserci una soluzione a 8 pin. Non è chiaro perché sia stato scelto il connettore con meno pin, ma forse la decisione è legata alla volontà di risparmiare qualche soldo. Non è stata una grande scelta: non sapremo mai se c'è il dipartimento marketing dietro questo cambiamento. Sarebbe però bello sapere cosa ne pensano gli ingegneri, dato che rimanere entro i limiti delle specifiche dovrebbe essere sfida con questa configurazione.