Frequenza: quando il marketing è senza freni
Parliamo maggiormente delle frequenze della GPU, dato che è stato un punto caldo della recensione della R9 290X. Il succo è che AMD sembra aver impostato - con la R9 290X - una frequenza base a circa 727 MHz, anche se la GPU Hawaii vuole operare il più vicino possibile a 1000 MHz. Nel momento in cui il chip si avvicina alla soglia dei 95 gradi, probabilmente avrete già notato che la ventola ruota al 40% del proprio duty cycle con il firmware impostato su Quiet. Da lì la frequenza della GPU scende. A seconda della qualità del chip e del carico di lavoro, Hawaii potrebbe scivolare a 727 MHz e rimanerci se la ventola non riesce a raffreddarla abbastanza.
Sulla R9 290X che ci ha fornito AMD, e in sette giochi testati, una velocità del 40% è sufficiente per ottenere una frequenza media di circa 874 MHz. Se però giocate per un molto tempo, il nostro test con Metro: Last Light suggerisce che passerete più tempo sopra ai 700 MHz. Infatti in alcuni giochi scenderete sotto i 1000 MHz persino prima di uscire dal menù ed entrare nel vivo dell'azione (Arma e BioShock). Potreste considerarlo marketing ingannevole. Dopotutto, l'unico modo in cui vedrete davvero una frequenza "fino a 1000 MHz" è lasciare che la ventola della R9 290X faccia un sacco di baccano. Se però si ottengono prestazioni migliori delle schede concorrenti non importa come le si è ottenute, vero? Con questo in mente, come si comporta la Radeon R9 290?
Abbiamo mantenuto la stessa scala e forzato il medesimo limite di velocità del 40% per darvi un'idea di quanto sia maggiore la variabilità c'è tra i cali e i picchi. AMD stabilsce un rating "fino a 947 MHz" per la R9 290, ma la media tra i nostri sette di giochi ci ha restituito 832 MHz. Nelle situazioni di carico più pesante, la frequenza base sembra essere 662 MHz. Se la GPU non può essere mantenuta al fresco, persino a quella frequenza base, vedrete che il limite del 40% della ventola sarà superato forzatamente (è arrivato fino al 44% in uno stress test basato su tre sessioni di Metro: Last Light).
Se ci pensate è fondamentalmente l'inverso della tecnologia GPU Boost di Nvidia. AMD sta vendendo le proprie schede video usando la frequenza più alta, anche se spesso la scheda opera a clock inferiori. Nvidia cita la frequenza di base e quella che definiamo "GPU Boost". Lo schema di AMD soffre indubbiamente di una mancanza di chiarezza, e anche se la R9 290X ha raccolto le nostre lodi, speriamo che Nvidia non imbocchi la strada presa da AMD.
In conclusione sono le prestazioni quelle che contano, anche se bisogna stare attenti prima di trarre conclusioni definitive. Più a lungo si protraggono questi test a impostazioni standard sul design di riferimento di AMD, più la frequenza media della R9 290 tenderà verso i 662 MHz di base piuttosto che i 947 MHz massimi. Il nostro sample non ha la modalità Quiet o quella Uber che abbiamo visto con la R9 290X. Entrambe le posizioni switch del firmware condividono la stessa velocità massima del 40% per quanto riguarda la ventola. E a complicare la situazione, prima del debutto, c'è il fatto che AMD ha distribuito un driver aggiornato che sovrascrive l'impostazione del BIOS per permettere alla ventola della scheda di arrivare al 47%. Qual è l'impatto di questa modifica?
Come sapete, superare il meccanismo di throttling di AMD richiede l'aumento manuale del duty cycle massimo dell'Overdrive. Alzare la velocità della ventola dal 40% al 47% AMD permette al dissipatore di riferimento di girare più velocemente, mantenendo le frequenze più alte per un periodo di tempo più lungo, alle spese di una rumorosità decisamente più alta. Ancora una volta ci troviamo a sperare che i partner di AMD riescano a offrire soluzioni di raffreddamento migliori e più silenziose. Al momento però abbiamo nelle nostre mani solo il progetto di riferimento. Detto questo, diamo uno sguardo alla Radeon R9 290.