Faccia a faccia con la Radeon R9 290

Faccia a faccia con la Radeon R9 290

Non è certo una sorpresa che la seconda scheda video di AMD con GPU Hawaii, leggermente modificata, sia identica alla Radeon R9 290X. Dall'esterno le due schede non si distinguono, quindi descrivere la nuova nata è un gioco da ragazzi.

La Radeon R9 290 è lunga quanto la Radeon HD 7970 e la R9 290X e occupa due slot. Ha una ventola centrifugale da 75 millimetri. Abbiamo due connettori ausiliari, uno a sei e uno a otto pin, e come l'ammiraglia non ci sono i connettori CrossFire.

Dato che Hawaii ha un engine xDMA, il traffico dati del CrossFire passa sul bus PCI Express eliminando la necessità dei bridge. Fin dall'inizio le due GPU Hawaii supportano configurazioni CrossFire in Ultra HD e risoluzioni multi-schermo. Quello che manca è il supporto a titoli DirectX 9 come Skyrim o giochi OpenGL. AMD afferma che driver beta capaci di abilitare questa funzione arriveranno nel 2013. Le uscite posteriori sono le stesse.

Configurazione di prova e benchmark

Dato che la R9 290X può essere "bipolare" è importante spiegare come testiamo tutte le schede che vedete nell'articolo.

Solitamente effettuiamo i benchmark in rapida successione. Questo significa che le GPU rimangono calde dopo il primo passaggio. L'impatto è molto ridotto su quelle schede che operano a una frequenza di clock prestabilita, mentre si nota molta più differenza su schede con la tecnologia GPU Boost di Nvidia, che non arrivano al top se certi limiti vengono superati. Il meccanismo delle frequenze di AMD è persino più sensibile alle temperature e i consumi, necessitando quindi di un approccio più regimentato.

Per ogni test effettuato, spendiamo cinque minuti in-game, giocando, prima di avviare la sequenza di benchmark. In titoli come Metro: Last Light, abbiamo usato il benchmark integrato, eseguendolo diverse volte prima di iniziare la misurazione. In questo modo, siamo sicuri che le schede siano alla massima temperatura operativa, e di ottenere così risultati di benchmark più bassi, ma anche più vicini all'esperienza che avrete dopo pochi minuti di gioco al vostro titolo preferito.

Stiamo cambiando un po' anche i benchmark. In preparazione di questo articolo, abbiamo rifatto ogni singolo test. Abbiamo impostazioni standardizzate per tutte le risoluzioni in modo da tracciare meglio la scalabilità, e, ancora una volta, sottoponiamo ogni scheda a cinque minuti di gioco prima di avviare la sequenza di test.