Consumi: prima e dopo

Abbiamo acquistato una terza Radeon R9 290X, rilevato gli stessi problemi delle due schede comprate in precedenza e abbiamo deciso di vedere se cambiare pasta termica migliori la situazione in attesa delle proposte personalizzate dai partner.

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a cura di Tom's Hardware

Consumi: prima e dopo

Il nostro sistema di test per la rilevazione dei consumi è il risultato della cooperazione con HAMEG (Rohde & Schwarz). Questo ci dà l'opportunità di presentare valori molto accurati basati sull'uso di un oscilloscopio multicanale con controllo remoto.

Abbiamo monitorato ogni canale importante e tutti i valori misurati e i grafici sono stati salvati. Le nostre pinze amperometriche forniscono 100 mV/A quindi possiamo derivare facilmente la corrente sulla base delle tensioni misurate. Successivamente la tensione effettiva è stata registrata e moltiplicata per la corrente.

Per quello che vale, i picchi di consumo non sempre corrispondono all'azione che avviene sul monitor, come potete vedere vedere nel seguente video, che dimostra anche come il consumo della Radeon R9 290X diminuisca gradualmente, dato che la scheda non è in grado di sostenere una frequenza di clock costante massima.

Rilevazioni Tom's Hardware - 1 Loop Metro Last Light - rilevazione consumi 1ms

Conf. misurazioni: Misura DC senza contatto allo slot PCIe

Misura DC senza contatto all'alimentazione esterna PCIe

Misura tensione diretta 3.3 V / 12 V

Dispositivi di misurazione Oscilloscopio:

HAMEG HMO 1024 quattro canali DSO con funzione di archiviazione e controllo remoto Ethernet

Adattatore pinza aperometrica:

HAMEG HZO50 (1 mA-30 A, 100 kHz, resolution: 1 mA), Voltcraft VC-511 Probe:

HAMEG HZ154 (1:1, 1:10), diversi adattatori per il multimetro digitale: Voltcraft VC-950 con funzione data logging multi-canale

Banchetto di prova Microcool Banchetto 101
Sistema di prova AMD FX-8350 @ 4.5 GHz

Corsair H100i 

16 GB (2 x 8 GB) Corsair Vengeance DDR3-1866

Asus FX990 Sabertooth 

Alimentatore Corsair AX860i

Tre sessioni con la pasta termica standard di AMD

Abbiamo iniziato facendo girare tre loop di test uno in fila all'altro. La Radeon R9 290X raggiunge la sua temperatura target nel primo loop, ed è lì che vediamo anche il consumo più alto - e le prestazioni di picco.

La temperatura della GPU rimane costante durante il secondo loop, mentre il consumo scende considerevolmente.

Anche se le prestazioni calano nuovamente all'inizio del terzo loop, da qui in avanti abbiamo risultati costanti. Il consumo è stato ridotto di altri 10 W, con picchi e cali nella classifica decisamente meno intensi.

Tre sessioni con la Gelid GX-Extreme

Usando una pasta termica di qualità migliore le temperature in idle scendono considerevolmente e otteniamo un piccolo incremento prestazionale con il consumo che sale di 20 W rispetto al primo loop con la pasta termica standard.

Il consumo scende nuovamente durante il secondo loop con la GPU che si riscalda. Non appena la Radeon R9 290X raggiunge la temperatura target, PowerTune entra in azione, anche se la differenza nel consumo medio rimane di 20 W.

E per la seconda volta, il loop numero tre raggiunge un risultato più costante con un livello prestazionale inferiore. Il gap nei consumi si riduce a 12 W rispetto alla stessa sessione usando la pasta termica di AMD.

Che cosa abbiamo visto sinora? Ancora una volta sappiamo che il PowerTune entra in azione non appena la GPU raggiunge la temperatura target, ma serve diverso tempo prima che i consumi scendano in modo rilevante. Quanto bene si comporta PowerTune? Un calo nei consumi dell'11,5% del 9% tra le paste termiche originale e alternative è stato accompagnato da un calo prestazionale commisurato. E quale è l'efficienza? Rimpiazzare la pasta termica porta a un miglioramento? Risponderemo a questa domanda nella prossima pagina.

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