Un progetto condotto dalla University of Texas at Dallas (UTD) e la Seoul National University (SNU) e ispirato a Superman ha dato vita al uno straordinario chip per imager alimentato da tecnologia CMOS e capace di compiere prodigi.
L'articolo pubblicato dalla UTD e uno studio pubblicato dal IEEE svelano l'abilità di questo dispositivo di visualizzare oggetti attraverso il cartone da una distanza di circa 2,5cm. La limitazione è stata volutamente impostata per evitare utilizzi impropri, anche se si prevede che versioni future possano esplorare distanze fino a 12cm.
La tecnologia opera mediante l'emissione di radiazioni nella gamma dei terahertz (THz), una frequenza invisibile all'occhio umano. Inizialmente, il chip si basava su immagini a 100 GHz (0.1 THz), ma nel corso del tempo il team è riuscito a concepire un chip più avanzato che lavora a 296 GHz. Il sistema precedente, risalente al 2022, operava a un frequenza di 430 GHz. È interessante notare che usare CMOS (Complementary Metal-Oxide Semiconductor) convenzionale si è dimostrato un metodo sia conveniente, che efficace per generare e rilevare segnali THz.
La versione 2024 si avvale di un array di 1 x 3 pixel CMOS a 300 GHz, ciascuno delle dimensioni di un granello di sabbia. Dr. Brian Ginsburg, direttore della ricerca RF/mmW e ad alta velocità nei Kilby Labs di Texas Instruments, ha dichiarato:
"Quindici anni di ricerca, che hanno migliorato le prestazioni dei pixel di 100 milioni di volte abbinati a tecniche di elaborazione del segnale digitale, hanno reso possibile questa dimostrazione di imaging."
Questo avanzamento tecnologico spiana la strada a prospettive di impiego interessanti, specialmente nel settore edile e in situazioni che richiedano l'ispezione di oggetti all'interno di pacchetti o pareti. Potrebbe diventare uno strumento quotidiano per identificare pali portanti, tubature, travi e cablaggi senza bisogno di demolizioni. Al di là di questi, si intravvedono anche potenziali applicazioni mediche, che potrebbero risultare una soluzione altamente economica rispetto ai tradizionali macchinari per raggi X, che oggi possono costare fino a 200,000€.