Questa vecchia truffa online ora la fanno le IA, se avete un sito dovete fare attenzione

Una truffa online utilizza un falso studio legale gestito da intelligenze artificiali (IA) per inviare minacce fraudolente, mascherando una richiesta di backlink per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La scorsa settimana, Ernie Smith, editore del sito web Tedium, ha ricevuto una "notifica di violazione del copyright" da uno studio legale chiamato Commonwealth Legal. Secondo il messaggio sul sito era stata pubblicata un’immagine non autorizzata

Un messaggio più che credibile perché tutti i siti - anche noi di Tom’s Hardware - ne ricevono di continuo. A volte sono richieste legittime e sensate, gestite magari da studi legali specializzati che puntano a incassare cifre più o meno generose come ravvedimento. Altre volte ancora sono tentativi ingenui che puoi cestinare senza pensarci due volte. 

Questo caso però era diverso, perché Commonwealth Legal chiedeva “solo” di aggiungere un riferimento e un link al sito tech4gods. Anche qui, parliamo di una cosa relativamente comune, che suona come ok dai, metti che l’immagina è mia e siamo a posto così

Solo che stavolta non era così: Commonwealth Legal non esiste e le immagini dei suoi "avvocati" sono generate artificialmente da IA, così come il testo dei messaggi. 

Pare che sia un tentativo di ingannare Google, posizionando link su siti più o meno autorevoli in modo da apparire più rilevanti e quindi comparire più in alto nella pagina dei risultati (SERP). A quel punto, poi, si può sfruttare la posizione ottenuta per altri scopi, come diffondere malware, rubare dati di carte di credito, o anche solo arricchirsi con l’affiliate marketing. 

La truffa è ben orchestrata e il messaggio può riuscire a intimidire i webmaster che lo ricevono. Forse poi non serve nemmeno intimidirli, perché basta far scattare l’idea che in pochi secondi ti risolvi un problema che potrebbe costarti migliaia di euro. Niente male, lo fai al volo e dopo 5 minuti te ne sei dimenticato; ma intanto il sito truffaldino ha avuto il suo link autorevole. 

Quanto a Tech4Gods.com, è un sito di recensioni gestito da Daniel Barczak, che si è dichiarato estraneo alla richiesta di Commonwealth Legal. Ha dichiarato però di essersi rivolto ad agenzie specializzate per comprare backlink e migliorare le prestazioni SEO del proprio sito. Qualcosa che non si dovrebbe fare in effetti, e ora che lo ha detto apertamente Barczak potrebbe avere problemi con Google. 

Però è credibile che non sia stato lui direttamente a confezionare la truffa, quando piuttosto una qualche oscura “agenzia SEO” a cui si è rivolto, sperando magari di ottenere molto spendendo poco. 

Qualcosa che tutti dovremmo ricordare: non esistono scorciatoie per arrivare in cima ai risultati di Google, e di sicuro nessuno ti può vendere una cosa del genere. Si tratta di un lavoro complicato, faticoso, ingrato e senza scorciatoie; parlo per esperienza diretta. 

Immagine di copertina: armmypicca

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