Un server Hygon con due processori da 16 core è stato avvistato nel database di Geekbench, rivelando prestazioni deludenti nel nuovo benchmark IA. Il sistema dual-CPU ha ottenuto punteggi molto bassi, nonostante fosse equipaggiato con 64 GB di RAM.
I risultati mostrano che il server Hygon è nettamente inferiore anche a CPU desktop di fascia media più recenti. Ad esempio, un singolo processore AMD Ryzen 5 7600X ha registrato punteggi da 2,5 a 4 volte superiori, pur avendo molti meno core.
Il motivo principale per cui le performance sono così scarse è l'architettura usata da Hygon, ormai obsoleta. A causa delle sanzioni applicate dagli USA, l'azienda cinese non può accedere alle versioni più recenti dell'architettura AMD Zen, che di certo avrebbero permesso di raggiungere prestazioni ben superiori.
Anche il confronto con un vecchio Intel Core i7-6700HQ è impietoso: nei benchmark le due soluzioni hanno prestazioni simili, ma quella Intel è una CPU del 2015, dotata di soli 4 core.
Il gap tecnologico è evidente, ma attualmente l'unica strategia possibile per l'azienda cinese è aumentare il numero di core e di CPU presenti in questi server. Non si tratta di un approccio che può risolvere le carenze in ambiti critici come le prestazioni in single-thread, ma può indubbiamente migliorare quelle in multi-thread, anche se rimane comunque impossibile avvicinarsi a quelle di CPU moderne.
La situazione di Hygon riflette molto bene le difficoltà dell'industria dei semiconduttori cinese, che non riesce a colmare in maniera efficace il divario con l'occidente, principalmente a causa delle sanzioni e dei limiti imposti degli Stati Uniti, che le impediscono di accedere alle tecnologie più moderne, compresi i processi produttivi.