Napster è appena stato acquisito per 207 milioni di dollari. I più grandi tra voi lo ricorderanno come un simbolo di ribellione dei primi anni 2000, dov'è stato protagonista di diverse battaglie legali, oltre che il primo strumento per condividere musica gratuitamente.
L'acquirente è Infinite reality, azienda specializzata in tecnologie 3D, che vuole reinventarlo e renderlo una piattaforma social per esperienze musicali immersive. Gli utenti potranno partecipare a concerti virtuali e "listening party" collettivi, mentre artisti ed etichette discografiche avranno l'opportunità di vendere merchandise sia fisico che virtuale.
John Acunto, CEO di Infinite Reality, ha spiegato in un'intervista a CNBC la visione che sta dietro questa acquisizione: "Quando pensiamo a clienti che hanno un pubblico – influencer, creatori – ritengo sia fondamentale che abbiano uno spazio connesso incentrato sulla musica e sulle comunità musicali. Non vediamo nessuno nel settore dello streaming che stia creando spazi dedicati alla musica".
La storia di un'icona del 2000
Lanciato nel 1999 da Shawn Fanning e Sean Parker, Napster divenne la prima significativa applicazione di condivisione peer-to-peer, permettendo agli utenti PC di scambiare file MP3 e costruire gratuitamente collezioni di musica digitale. Proprio questa caratteristica lo mise rapidamente nel mirino dell'industria discografica.
La famosa band heavy metal Metallica fu tra i primi a citare in giudizio Napster, seguita dalla Recording Industry Association of America. Le battaglie legali portarono alla chiusura del servizio nel 2001 e alla dichiarazione di bancarotta l'anno successivo.
Da allora, gli asset di Napster sono passati attraverso una serie di proprietari fino a quando, nel 2016, è rinato come servizio di streaming musicale a pagamento che offre l'ascolto on-demand di brani autorizzati, attualmente al costo di 11 euro al mese. Nel 2022, è stato acquisito dalla blockchain company Algorand, i cui investitori hanno portato l'attuale CEO Jon Vlassopulos.
Ciò che ha attratto Infinite Reality non sono solo le licenze ufficiali di Napster per lo streaming di milioni di brani, ma anche l'esperienza di Algorand nella tecnologia blockchain, in linea con gli sviluppi Web3 di Infinite Reality.
Vlassopulos immagina un futuro in cui gli artisti potranno creare "ambienti straordinari limitati solo dalla loro immaginazione". Come esempio, ha descritto uno scenario in cui un artista reggae potrebbe creare un ambiente virtuale a tema spiaggia dove i fan possono riunirsi.
Acunto si spinge oltre, descrivendo l'esperienza come "Clubhouse moltiplicato per mille", riferendosi all'app di eventi virtuali diventata popolare durante la pandemia. La differenza fondamentale? Questa volta Napster punta a "creare disruption legalmente", rispettando i diritti degli artisti.