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Prusa Core One, è la nuova regina delle stampanti CoreXY ? | Test & Recensione

La CORE One è una stampante 3D completamente chiusa con controllo attivo della temperatura, progettata per garantire la migliore qualità e velocità.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

  • Pro
    • Design chiuso per materiali tecnici
    • Sistema di controllo della temperatura
    • Molto solida e ben fatta
    • Ecosistema Prusa
    • Riparabilità e affidabilità
  • Contro
    • Un po’ più costosa dei modelli concorrenti
    • Non porta un chiaro vantaggio in termini di qualità rispetto a MK4S

Il verdetto di Tom's Hardware

La Prusa Core One rappresenta un cambio di rotta per Prusa, adottando un design CoreXY chiuso, più compatto e adatto ai materiali tecnici. Facile da installare, soprattutto nella versione pre-assemblata, offre una struttura solida che riduce vibrazioni e migliora la qualità di stampa. Le prestazioni sono eccellenti, simili alla MK4S, senza un salto generazionale evidente. Il design chiuso favorisce ABS e nylon, ma può complicare l’uso del PLA, richiedendo l’apertura superiore per un raffreddamento ottimale. L’ecosistema Prusa resta un punto di forza, grazie a software avanzati, una community attiva e un'alta riparabilità. Con un prezzo tra 1049 e 1349 euro, si scontra con BambuLab, che offre alternative più economiche e funzionalità avanzate. La scelta dipende dalle esigenze: Core One è ideale per affidabilità e riparabilità, mentre BambuLab punta su velocità e praticità. Se possiedi già una MK4S, il kit di aggiornamento da 489 euro potrebbe essere un'opzione più conveniente, salvo necessità specifiche per materiali tecnici.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Prusa Core One

Prusa Core One

La CORE One è una stampante 3D CoreXY completamente chiusa con controllo attivo della temperatura.

Core One è la nuova stampante Prusa di tipo CoreXY, completamente chiusa, e rappresenta una nuova direzione da parte di Prusa, affermata per i suoi modelli cartesiani aperti (il box chiuso è disponibile come optional, richiede varie modifiche alla stampante ed è molto ingombrante). Non è una prima assoluta per Prusa, infatti la Prusa XL è basata su questo design, ma ora ritroviamo questo approccio anche nella fascia "Prosumer", dove si posiziona la Core One. Per Prusa era una scelta quasi obbligata, considerando che tutti i concorrenti principali, tra cui BambuLab, è già da tempo che offrono modelli simili. Vediamo quindi quali sono le caratteristiche di Prusa Core One e come si comporta nella nostra prova.

Recensione in 1 minuto

La Prusa Core One segna un cambio di direzione per Prusa, che abbandona il classico design cartesiano aperto per un sistema CoreXY chiuso, più compatto e adatto alla stampa di materiali tecnici. L’installazione è semplice, soprattutto per la versione pre-assemblata, mentre la struttura solida e ben progettata contribuisce a ridurre le vibrazioni e migliorare la qualità di stampa.

Dal punto di vista delle prestazioni, la qualità di stampa è eccellente, al pari della MK4S (potete trovare qui la nostra recensione), ma senza un salto generazionale evidente. Il design chiuso aiuta con materiali come ABS e nylon, ma può creare qualche difficoltà in più con il PLA, rendendo necessario l’uso della feritoia superiore per un raffreddamento ottimale (o anche l'apertura della porta). L’ecosistema Prusa rimane un punto di forza, con software avanzati, un’ampia community e una filosofia orientata alla riparabilità e al modding, che la rende una scelta ideale per chi vuole personalizzare e migliorare la propria esperienza di stampa.

Tuttavia, il prezzo è un fattore da considerare: con un costo tra i 1049 e i 1349 euro, si scontra con concorrenti come BambuLab, che offre alternative più economiche e dotate di funzioni avanzate, come il multi-filamento più immediato. La scelta tra le due dipende molto dalle esigenze: chi cerca un sistema chiuso, affidabile e riparabile nel tempo potrebbe preferire la Core One, mentre chi punta alla massima velocità e praticità potrebbe trovare BambuLab più allettante. Se già possiedi una MK4S, l’aggiornamento con il kit da 489 euro potrebbe essere un'opzione più conveniente, a meno che non ti serva una stampante specificamente ottimizzata per materiali tecnici.

Unboxing e installazione

La Core One è disponibile, come al solito, in due versioni, una già assemblata e una da assemblare. Nel nostro caso abbiamo ricevuto il modello già assemblato. Arriva in una scatola ben imbottita, e seppur il corriere che l’ha trasportata non l’abbia trattata nel migliore dei modi (la scatola era ammaccata un po’ ovunque) è arrivata sana e salva.

Aperto l’imballo troverete il classico mix di accessori e del filamento posizionati in una scatola secondaria. La stampante è avvolta in una sorta d'involucro in cartone, sagomato in maniera tale da afferrarlo con delle maniglie laterali per poi estrarre la stampante. Avevamo paura che il cartone delle maniglie cedesse, ma non è stato così. In poche mosse riuscirete a rimuovere l’intera stampante e trasportarla facilmente dove vorrete. È assemblata al 99%, dovrete unicamente collegare lo schermo LCD, il che consiste nel connettere una spoletta per l’alimentazione e un cavo piatto per la comunicazione.

Successivamente basterà togliere i fermi di cartone che bloccano il piatto e la testina, collegare il cavo d'alimentazione e accenderla. Nel nostro caso la stampante non era dotata di firmware, infatti abbiamo dovuto avviarla con la chiavetta presente nella confezione inserita nell’apposita porta USB, in maniera tale che all’avvio venisse flashato il firmware. Non sappiamo se si tratti di una procedura standard (con le altre Prusa precedenti non era così) o se il motivo è che l’abbiamo ricevuta in anteprima. In ogni caso il processo è totalmente automatizzato.

Successivamente abbiamo seguito le istruzioni di Joseph Prusa a schermo per la calibrazione e il caricamento del filamento. In circa 15 minuti la stampante era pronta per la sua prima stampa, ma ci siamo presi qualche minuto in più perché abbiamo ricevuto anche la fotocamera interna (non inclusa, acquistabile a parte). La Core One è già predisposta per la nuova fotocamera angolare, infatti nell’angolo superiore sinistro (anteriore) è presente un cavo USB a cui collegare la fotocamera, che tuttavia si collega alla rete tramite Wi-Fi.

Dovrete usare l’App per smartphone (o il browser) per genere un QR Code con le informazioni della vostra rete wi-fi, cliccare il tasto reset della fotocamera e poi posizionare il codice QR davanti all’obiettivo; la fotocamera via guiderà con una serie di “beep” per capire il suo stato, se ha letto il QR Code e se si è collegata in maniera corretta alla rete wi-fi. Non è la procedura più comoda del mondo, poiché dovrete andare un po’ a tentativi, sarebbe stato decisamente meglio predisporre la videocamera in maniera tale che potesse funzionare anche solo con la connessione del cavo USB, sfruttando la connessione Wi-Fi della stampante (è stata chiaramente una scelta di cross-compatibilità con altri modelli, ma si poteva anche includere il doppio funzionamento). Inoltre l’uso di questa fotocamera è unicamente per un monitoraggio basilare, poiché non offre un flusso video continuo ma solo un’immagine ogni 10 secondi circa. Prusa deve lavorare su questo aspetto.

Come è fatta

Il design CoreXY prevede che la testina sia posizionata fissa, nella parte superiore della stampante, e che il piatto di stampa si abbassi durante il processo di creazione. Questo design permette di ridurre l’ingombro totale della macchina. La CORE One misura 415 × 444 × 555 mm e pesa 22,5 kg. Ovviamente il design chiuso aumenta il peso, ma è anche per via della struttura in acciaio molto rigida, ma non crediamo sia un problema, anzi in realtà potrebbe aiutare a ridurre le vibrazioni.

Il case è sagomato ai lati, con due rientranze: a destra potrete posizionare la bobina del filamento e infilarlo in un apposito tubo che porta diretto alla testina di stampa. A sinistra invece non avrete nulla, se non uno spazio vuoto in cui posizionare accessori vari. L’area di stampa è di 250 × 220 × 270 mm, superiore rispetto a quella della MK4S, e lo schermo LCD è lo stesso di quest’ultima, a colori, con una buona definizione, la classica rotella di selezione e una porta USB standard a lato.

L’alimentazione è dietro, dove l’alimentatore (lo stesso delle altre stampanti) è inglobato nel design. Qui troviamo il tasto di accensione e una zona NFC che serve per collegare la stampante all’applicazione / Wi-Fi. Lo sportello anteriore (e alcuni pannelli laterali, nella parte alta) sono in plastica (niente vetro), e le cerniere della chiusura anteriore possono essere spostate sul montante opposto così da invertire la direzione di apertura (di base lo sportello è ancorato sul montante sinistro).

Nonostante il design differente, la Core One non perde le caratteristiche di “modding” delle altre, quindi include una scheda di espansione GPIO che permette di aggiungere automatismi, controller remoti, trigger per fotocamere e altro. È anche compatibile con il modulo MMU3 per la stampa multi-filamento.

Osservando l’estrusore della CORE One, è praticamente quello della MK4S, con il suo sistema di raffreddamento a 360°, che garantisce un flusso d’aria uniforme attorno alla stampa. Ciò significa che anche la CORE One è dotata di un ugello ad alto flusso, in grado di gestire le alte velocità di stampa per cui questa macchina è progettata. Le temperature massime di piatto e ugello sono tali da stampare qualsiasi tipo di materiale, anche i più tecnici e difficili. È possibile cambiare facilmente l’ugello, come sulla MK4, agendo su un paio di viti per allentare il blocco e poi svitarlo. Altre stampanti offrono, tuttavia, sistemi di aggancio / sgancio molto più veloci.

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Il raffreddamento del box è fatto in maniera tale da espellere l’aria dalla parte posteriore, mentre una griglia sul tetto può essere aperta per aumentare il flusso d’aria e abbassare la temperatura, nel caso in cui sia necessario in base al materiale di stampa scelto. Spesso ciò accade con il PLA, così mentre altre stampanti chiuse richiedono di aprire lo sportello, in questo caso basta agire sulla presa d’aria, contenendo meglio il rumore. Con la porta completamente chiusa è invece possibile stampare materiali come ABS, PC, PA, nylon e altri materiali avanzati, senza preoccuparsi della deformazione dei pezzi.

Non è però dotata di un sistema di filtraggio, che sarà possibile aggiungere come optional. Peccato.

L’ecosistema Prusa

Prima di parlare di prestazioni, ricordiamo le funzioni offerte dall’universo Prusa che possono migliorare l’esperienza con la stampante, partendo da Prusa Connect. Si tratta di un sistema di gestione remota pensato per permettere agli utenti di monitorare, controllare e gestire le loro stampanti 3D a distanza tramite un'interfaccia basata su browser. Questo strumento è particolarmente utile per chi possiede più stampanti, per laboratori, aziende o per chi desidera avere il pieno controllo delle proprie stampe senza essere fisicamente vicino alla macchina.

Il funzionamento di Prusa Connect è semplice: le stampanti compatibili, tra cui la CORE One, possono connettersi alla piattaforma tramite Wi-Fi o cavo Ethernet. Una volta registrata la stampante con il proprio account Prusa, l’utente può accedere a un'interfaccia intuitiva dove può visualizzare in tempo reale lo stato della stampa, il tempo rimanente e le impostazioni attuali della macchina. Se la stampante è dotata di una camera, è possibile persino monitorare una diretta video della stampa in corso.

Oltre al monitoraggio, Prusa Connect consente di avviare, mettere in pausa o interrompere una stampa da remoto, caricando i file G-code direttamente sulla piattaforma, senza bisogno di schede SD o chiavette USB. Il sistema offre anche una cronologia dettagliata delle stampe e invia notifiche in caso di problemi, come errori di stampa o fine del filamento, aiutando a prevenire sprechi di materiale e fallimenti di stampa.

Uno degli aspetti più interessanti di Prusa Connect è la possibilità di gestire più stampanti da un’unica interfaccia, rendendolo uno strumento perfetto per chi lavora con una print farm. Questo semplifica enormemente il flusso di lavoro, permettendo di organizzare le code di stampa e controllare ogni macchina in modo centralizzato.

Prusa Link è invece un sistema di controllo remoto locale. A differenza di Prusa Connect, che offre funzionalità avanzate basate su internet, Prusa Link funziona interamente in rete locale, garantendo maggiore sicurezza e indipendenza dalla connessione internet.

Il funzionamento è estremamente semplice. Collegando la stampante alla rete tramite Wi-Fi o cavo Ethernet, è possibile accedere a Prusa Link digitando il suo indirizzo IP nel browser di un computer o dispositivo mobile. Da qui, l’utente può monitorare lo stato della stampa, avviare, mettere in pausa o interrompere un lavoro di stampa senza dover interagire fisicamente con la macchina. È anche possibile caricare file G-code direttamente, evitando il trasferimento tramite chiavetta USB o scheda SD.

Tutte queste funzioni sono accessibili anche dall’applicazione per smartphone, che viene raffinata a ogni versione.

Ovviamente citiamo per completezza “printables.com", il sito su cui è possibile accedere ai modelli messi a disposizione dalla community, integrato nei vari sistemi di controllo e nell’app. Prusa Slicer, infine, è tra gli slicer più avanzati disponibili, e nonostante esistano versioni anche più dettagliate a disposizione della community, il suo funzionamento è più che sufficiente per qualsiasi tipologia di utente, anche quelli professionali.

Test e Prestazioni

Le prime stampe che abbiamo fatto sono le solite, una Benchy per vedere se tutto andasse bene, ma già questa prima prova ha mostrato la precisione della Core One; è forse una delle migliori Benchy mai stampate.

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Di conseguenza siamo passati subito a una stampa impegnativa, un modello di un faro (Lighthouse) con molte parti difficili, sbalzi e piccoli dettagli, su una scala molto grande che andava a occupare praticamente tutto il volume di stampa. È indubbio dire che la qualità di stampa della Core One è molto alta, e la stampante è in grado di creare modelli quasi perfetti. Tuttavia il divario rispetto alla MK4 / MK4S non è sempre facilmente individuabile. Facendo un po’ di stampe è possibile notare come spesso il risultato sia simile se non identico, e ogni tanto compare qualche difetto, nell’una o nell’altra. Anche il confronto con la concorrenza, BambuLab prima di tutto, non definisce un chiaro vincitore. Probabilmente siamo attualmente arrivati a un punto di evoluzione dove è necessario un ulteriore salto tecnologico per vedere delle differenze in termini qualitativi tra le stampanti FDM di questa fascia.

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C’è però da notare che il design chiuso, ogni tanto, potrebbe portare a qualche difetto in più quando si stampa in PLA, e che la feritoia superiore non sempre è sufficiente. Prusa permette di regolare la temperatura all’interno del box, in base al materiale e al modello, ma c'è sicuramente spazio di miglioramento e, in ogni caso, è sempre possibile aprire lo sportello. 

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Tutto questo però si trasforma in un vantaggio quando si stampano materiali tecnici, che hanno bisogno di temperature in generale più elevate. Con ABS o altri filamenti tecnici i risultati sono stati sempre ottimi; anche se ancora una volta non si può notare sempre, in ogni modello, una supremazia totale rispetto ad altre stampanti, c’è veramente poco di cui lamentarsi.

Verdetto e prezzo

La Prusa Core One è senza dubbio una stampante 3D in grado di fornire un’esperienza di primo livello, perfetta per l’utente casalingo e, soprattutto, ideale per un’azienda che vuole inserire una stampante 3D nel suo flusso di lavoro, ottenendo una macchina affidabile e facile da usare, anche per chi si è avvicinato da poco a questo mondo. L’intero ecosistema Prusa, con tutti i software e servizi, fanno parte del pacchetto che acquisterete.

In termini di qualità e velocità di stampa la Core One è al vertice della classifica Prusa, anche se non si discosta molto dalla MK4S, mentre se la vede testa a testa con altre stampanti. Non è la più veloce, la fuori ci sono modelli anche molto più veloci, ma se vogliamo considerare il rapporto tra qualità di stampa e velocità, la Core One è veramente ottima.

Parliamo ora di prezzo, poiché non possiamo ignorare il fatto che la Prusa Core One costa 1349 euro. La BambuLab X1 Carbon costa 1178 euro (al momento di questa recensione), mentre la versione con sistema multi-filamento costa 1434 euro. La versione in kit da montare della Core One costa 1049 euro.

Insomma, nonostante il leggero vantaggio economico se si vuole acquistare il kit da montare, e lo svantaggio se invece si vuole prendere la versione assemblata, scegliere tra queste due stampanti non sembra per nulla semplice. Ognuna ha i suoi pregi e difetti e ci sono anche differenze in termini di velocità di stampa e di volume di stampa, mentre per quanto riguarda la qualità i risultati sono simili. Da una parte la BambuLab permette di montare facilmente un sistema multi-filamento mentre per Prusa è più complicato, ma la Core One può accedere a funzioni che permettono alla community di sviluppare varie mod, e la filosofia Prusa che permette la massima riparabilità della stampante, probabilmente deve essere visto come un punto di pregio. Certo BambuLab, producendo le sue stampanti in Cina, ha un vantaggio economico non indifferente, che poi si riflette sul prezzo di mercato.

Non possiamo quindi consigliare l’una o l’altra in maniera netta, e se dovessimo trovare una chiave di lettura, sarebbe questa: se siete interessati a una stampante di fascia alta, compatta, con possibilità di aggiungere il filamento multi colore in maniera semplice, e che offre buoni risultati, probabilmente BambuLab è la scelta più logica (o altre concorrenti) . Ma se siete appassionati di stampa 3D o volete entrare in questo mondo alla grande, allora la Prusa Core One è una scelta migliore, soprattutto per via della filosofia che ruota attorno a una grande community di sviluppatori e modder, che potrebbe portare anche a miglioramenti della stampante stessa con kit di aggiornamento economici (esempio un estrusore migliore o accessori che ampliano le funzioni). Insomma, la scelta di Prusa potrebbe non essere solo il soddisfare una necessità di stampa 3D, ma proprio di iniziare un nuovo hobby da approfondire giorno per giorno. E se è questo il caso, acquistare il kit e assemblarsi la propria Core One sarà la scelta migliore, poiché non solo risparmierete un po’ di soldi, ma soprattutto imparerete veramente come funziona una stampante 3D.

Se invece possedete una MK4S, Prusa mette a disposizione un kit di modifica completa al prezzo di 489 euro, ma lo suggeriamo unicamente se stampate con molti materiali tecnici.

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