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Perché NVIDIA/AMD mentono sul prezzo delle GPU ?

Tutti si lamentano che le schede grafiche costano sempre più dei prezzi di listino ufficiali (MSRP). Perché ciò accade? Ci mentono o ci sono veri motivi?

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Negli ultimi tempi, il mondo del gaming su PC e dell'hardware è stato scosso da un'ondata di malcontento. Utenti e analisti puntano il dito contro i prezzi delle schede grafiche prodotte dai colossi NVIDIA e AMD. La critica principale verte sul mancato rispetto del prezzo di vendita suggerito dal produttore, noto come MSRP, e sulla percezione diffusa che i costi attuali siano semplicemente esorbitanti. Sorge spontanea la domanda: si tratta di una mera tattica di marketing per gonfiare il valore percepito, o siamo di fronte a una tempesta perfetta di complesse dinamiche economiche, produttive e logistiche? E ancora, è realistico attendersi oggi gli stessi prezzi di cinque, dieci o quindici anni fa per componenti tecnologicamente così avanzati?

MSRP - Un suggerimento spesso ignorato dal mercato

L'acronimo MSRP sta per "Manufacturer's Suggested Retail Price", ovvero il prezzo di vendita al dettaglio suggerito dal produttore. È fondamentale comprendere che si tratta di una raccomandazione, non di un obbligo imposto ai rivenditori. NVIDIA e AMD, che producono le migliori schede video sul mercato lo utilizzano principalmente come punto di riferimento e strumento di marketing, ma la sua presa sulla realtà del mercato è spesso tenue. In teoria, l'MSRP dovrebbe riflettere il costo delle schede con design standard (reference) o delle versioni più basilari offerte dai partner produttori.

Tuttavia, è cruciale distinguerlo dal prezzo effettivo praticato dai negozi (prezzo al dettaglio) e dal prezzo di mercato, quest'ultimo plasmato dall'incontro tra domanda e offerta. L'MSRP rimane un'indicazione ideale concepita dal produttore. La catena che porta la scheda grafica dallo stabilimento allo scaffale è complessa: i distributori acquistano dai produttori e rivendono ai negozianti, applicando un proprio margine che in Europa oscilla comunemente tra il 10% e il 15%, talvolta di più. A loro volta, i negozi aggiungono un ulteriore ricarico, influenzato da strategie commerciali, costi operativi, posizionamento sul mercato e necessità di generare profitto. Questa stratificazione rende l'MSRP un valore spesso puramente teorico. Nonostante ciò, si è radicata tra i consumatori l'abitudine a considerarlo un prezzo "giusto" e atteso, una aspettativa regolarmente disattesa dalla pratica commerciale. Sebbene i produttori cerchino di tenere conto dei rincari lungo la filiera nel definire l'MSRP, la realtà del mercato segue logiche più complesse.

 L'MSRP nelle recensioni

Viene spesso criticato l'uso dell'MSRP da parte dei recensori per valutare il rapporto qualità-prezzo di una nuova scheda grafica. Questa pratica, però, nasce da una necessità contingente: le recensioni vengono solitamente preparate e pubblicate prima che il prodotto sia fisicamente disponibile per l'acquisto nei negozi. In questa fase preliminare, l'MSRP è l'unico dato economico fornito dal produttore e su cui basare un'analisi comparativa. Sarebbe impossibile per un recensore valutare un prodotto in base a prezzi al dettaglio o a una disponibilità di mercato ancora sconosciuti. Un esempio lampante è stato quello di alcune schede grafiche Radeon: inizialmente giudicate favorevolmente sulla base dell'MSRP annunciato, hanno visto poi le valutazioni ricalibrate verso il basso quando i prezzi reali sul mercato si sono rivelati significativamente più alti.

Domanda alle stelle

Il mercato delle schede grafiche è un esempio classico di come la legge della domanda e dell'offerta possa influenzare drasticamente i prezzi. Negli ultimi anni, il gaming su PC ha conosciuto una crescita esponenziale, superando per numero di giocatori quello delle console e alimentando una domanda insaziabile di componenti ad alte prestazioni. A ciò si aggiunge una vasta platea di utenti che ha posticipato per anni l'aggiornamento del proprio hardware, creando un picco di domanda concentrato nel presente. Ulteriori pressioni arrivano dall'espansione dell'intelligenza artificiale, dalle esigenze del rendering professionale e, in passato, dal fenomeno del mining di criptovalute, tutti settori che richiedono una notevole potenza di calcolo grafico.

Sul fronte dell'offerta, la capacità produttiva fatica a tenere il passo. La realizzazione di GPU moderne richiede processi litografici estremamente avanzati, disponibili solo presso un numero ristretto di fonderie globali come TSMC e Samsung. Questo collo di bottiglia limita intrinsecamente la quantità di chip producibili. Non si può inoltre escludere del tutto l'ipotesi che i produttori abbiano, in certi momenti, adottato strategie di "scarsità controllata", immettendo sul mercato volumi inferiori alla capacità produttiva potenziale per mantenere alti i prezzi, anche in assenza di reali impedimenti produttivi.

La spirale dei costi

Un elemento chiave nell'aumento dei prezzi è l'impennata dei costi legati alla produzione e ai materiali. Tra il 2020 e il 2023, il prezzo dei wafer di silicio, la materia prima dei chip, è cresciuto di circa il 25%. Per i processi produttivi più sofisticati utilizzati per i chip di fascia alta, il costo di un singolo wafer può toccare i 20.000 dollari, una cifra decuplicata negli ultimi vent'anni.

Parallelamente, sono lievitati enormemente gli investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&D) necessari per progettare architetture sempre più complesse e potenti. NVIDIA (che ha appena lanciato la RTX 5060 Ti, disponibile su Amazon), per esempio, ha visto le sue spese in R&D passare dai 3,9 miliardi di dollari del 2020 a quasi 13 miliardi nel 2024. Lo sviluppo di nuove tecnologie richiede capitali ingenti.

A questi fattori si sommano le dinamiche macroeconomiche e logistiche. L'inflazione ha eroso il potere d'acquisto: negli ultimi cinque anni, l'aumento medio dei prezzi dei beni in Europa si attesta intorno al 20%, mentre l'inflazione cumulativa negli ultimi vent'anni raggiunge il 53% in Europa e il 66% negli Stati Uniti. Questi rincari colpiscono costi diretti e indiretti, inclusi salari, energia e trasporti. Il cambio euro-dollaro sfavorevole, con una svalutazione dell'euro di circa il 25% rispetto ai picchi del 2008, penalizza ulteriormente gli acquirenti europei, dato che molte transazioni internazionali avvengono in dollari.

Anche i costi di trasporto e logistica hanno subito scossoni notevoli. Il prezzo per spedire un container dalla Cina all'Europa è passato dai circa 2.000 dollari pre-pandemia a picchi superiori ai 15.000 dollari nel 2021, per poi stabilizzarsi oggi intorno ai 4.000-5.000 dollari – comunque più del doppio rispetto al periodo pre-Covid. Le recenti tensioni geopolitiche, come i problemi nel Canale di Suez, costringono le navi a rotte più lunghe e costose attorno all'Africa, incidendo su tempi, carburante e assicurazioni.

Il conflitto in Ucraina ha inoltre impattato sul mercato energetico europeo, con rincari dell'elettricità per le imprese superiori al 63% negli ultimi tre anni, influenzando i costi di produzione e stoccaggio. Infine, i dazi doganali applicati dall'Unione Europea (dal 2,5% al 14% sull'elettronica cinese) e dagli Stati Uniti (fino al 25% su specifici prodotti tecnologici cinesi) aggiungono un ulteriore onere al prezzo finale.

Perché in Italia ed Europa costa di più?

Le analisi sui prezzi, specialmente quelle provenienti dagli Stati Uniti, non sono direttamente trasferibili al contesto italiano ed europeo a causa di significative differenze strutturali. L'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) in Italia è al 22%, un carico fiscale notevolmente superiore alla "sales tax" statunitense, che varia da stato a stato ma ha una media nazionale inferiore al 7% e spesso non viene inclusa nelle analisi comparative per semplicità.

Inoltre, i margini applicati da distributori e rivenditori tendono ad essere più alti in Europa. In Italia, per l'elettronica di consumo, si stimano margini medi intorno al 22-25%, contro il 15-18% degli Stati Uniti. Anche i costi logistici sono strutturalmente più elevati nel Vecchio Continente, dove le economie di scala e l'efficienza infrastrutturale sono mediamente inferiori rispetto agli USA; il costo medio per chilometro del trasporto merci in Europa è stimato essere superiore del 20-30%.

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Infine, esiste un divario marcato nel potere d'acquisto. Il reddito medio disponibile pro capite in Italia si aggira tra i 21.000 e i 24.000 euro annui, mentre negli Stati Uniti si attesta tra i 54.000 e i 60.000 dollari (circa 55.000 euro al cambio attuale), più del doppio. Tutti questi elementi concorrono a spiegare perché lo stesso prodotto abbia un prezzo sensibilmente diverso sui due lati dell'Atlantico.

I prezzi saliranno ancora?

Le tendenze attuali e la moltitudine di fattori analizzati non lasciano presagire un ritorno a prezzi allineati con gli MSRP storici o attuali. Al contrario, sembra che gli scaglioni di prezzo che definiscono le diverse fasce di mercato (bassa, media, alta) si siano già spostati verso l'alto e continueranno probabilmente a farlo. Questo perché quasi tutti i parametri che influenzano il prezzo finale – costi dei materiali, R&D, logistica, inflazione – sono intrinsecamente orientati alla crescita nel lungo periodo.

Il dominio quasi incontrastato di Nvidia nel segmento di fascia alta negli ultimi anni non ha certamente favorito una competizione tale da calmierare i prezzi. Sebbene le offerte attuali di AMD possano rappresentare un'alternativa valida, la concorrenza più accesa rimane concentrata prevalentemente nella fascia medio-bassa. NIVDIA conserva la capacità di aggiustare i prezzi per difendere le proprie quote di mercato. Inoltre, i segnali indicano una crescente importanza delle tecnologie software e legate all'intelligenza artificiale (come il DLSS di NVIDIA) rispetto alla pura potenza di calcolo "bruta", un'arena dove AMD potrebbe trovarsi in svantaggio se non effettuerà investimenti rapidi e massicci.

Sebbene possano verificarsi fluttuazioni temporanee dei prezzi, magari legate al lancio di nuove generazioni di prodotti o a specifiche campagne promozionali, i dati strutturali suggeriscono una tendenza generale al rialzo. Pertanto, al di là del valore puramente indicativo dell'MSRP, utile soprattutto in fase di recensione preliminare, la realtà del mercato attuale e futuro sembra essere quella di prezzi più elevati e di un riposizionamento verso l'alto delle soglie d'accesso per il gaming su PC di alta qualità. Questo è, oggi, il costo da sostenere per rimanere al passo con l'evoluzione tecnologica nel settore.

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