Pat Gelsinger, l'attuale CEO Intel "firmava" i processori 386 con le sue iniziali

Pat Gelsinger, attuale CEO Intel, ha letteralmente lasciato il suo segno come progettista chiave dei processori 386, incidendo le sue iniziali sui prodotti. Una rivelazione affascinante su un'icona dell'informatica.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il CEO di Intel, Pat Gelsinger, non è sempre stato un dirigente. In effetti, lavora in Intel da moltissimi anni e ha dato un contributo determinante alla progettazione dei processore 386. E ha pensato bene di firmarli con le sue iniziali, quando aveva 24 anni, e lasciare così la sua impronta nella storia. 

Si tratta di una cosa relativamente comune nel mondo dei progettisti, ma è notevole che sia su un processore iconico come il 386 (prodotto fino al 2007), e che il progettista in questione sia oggi a capo di una tra le aziende più importanti del mondo. 

Il processore Intel 386, introdotto nel 1986 come il primo processore PC a 32 bit, rappresentò un traguardo significativo per l'azienda. Gelsinger, coautore del primo libro sulla programmazione del 386, fu anche architetto principale del 486, mantenendo un ruolo chiave nella storia dei processori.

Questo gesto, che potrebbe sembrare una singola nota a margine nella storia della tecnologia, acquisisce un significato più profondo considerando la lunga e illustre carriera di Gelsinger. Oggi, come CEO, guida Intel in un'era di rapida trasformazione tecnologica, dimostrando che il giovane progettista del 386 ha saputo trasformare la sua impronta in un lascito duraturo.

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