PassMark: dopo 20 anni di crescita, calo storico nelle prestazioni delle CPU

Per la prima volta in vent'anni, i dati aggregati da PassMark Software evidenziano un calo nelle prestazioni medie delle CPU.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

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PassMark Software, azienda impegnata nello sviluppo di strumenti di benchmarking e diagnostica per PC dal 1998, ha pubblicato dati che indicano un'inversione di tendenza storica nelle prestazioni delle CPU. Per la prima volta da quando l'azienda ha iniziato a raccogliere i risultati dei benchmark nel 2004, le prestazioni medie dei processori, sia desktop che laptop, mostrano un calo anziché un aumento. Questo fenomeno, rilevato nei primi due mesi del 2025, segna una potenziale battuta d'arresto nell'evoluzione tecnologica del settore e solleva interrogativi sulle cause e le implicazioni future.

PassMark, attraverso la sua piattaforma web, aggrega i punteggi delle prestazioni dei processori inviati dagli utenti che utilizzano il software "PerformanceTest". La pagina "Year on Year Performance" del sito web dell'azienda, aggiornata ogni due settimane, mostra un grafico che compila migliaia e migliaia di risultati dei benchmark, fornendo un quadro aggregato dell'evoluzione delle prestazioni delle CPU nel tempo. Il grafico include dati provenienti dalle versioni da 5 a 11 di PerformanceTest, con la versione 8 (rilasciata nel 2012) come la prima a raccogliere dati sulle prestazioni single-thread.

I dati del 2024 mostravano una crescita costante delle prestazioni: un aumento medio del 9,5% per le CPU desktop (basato su 186.053 test) e del 13,9% per le CPU laptop (basato su 101.316 test). Tuttavia, i dati relativi ai primi due mesi del 2025, basati su 47.810 processori desktop e 25.541 processori laptop, rivelano una situazione completamente diversa. Le prestazioni medie delle CPU desktop sono diminuite dello 0,5%, mentre quelle delle CPU laptop hanno subito un calo più marcato del 3,4%. È importante sottolineare che dal 2021 PassMark include nei suoi dati anche i processori Arm, affiancandoli ai modelli x86.

Questo declino è inaspettato e rappresenta una rottura significativa rispetto al trend di crescita costante osservato negli ultimi due decenni. Fino ad ora, le nuove generazioni di CPU, sia di Intel che di AMD, hanno sempre garantito un incremento prestazionale, seppur a volte marginale. L'esempio più eclatante del 2023, il Ryzen Threadripper Pro 7995WX di AMD, aveva portato a un impressionante aumento del 58,6% nelle prestazioni delle CPU desktop. Tuttavia, i processori rilasciati nel 2024 hanno offerto, nella migliore delle ipotesi, solo miglioramenti incrementali.

La domanda cruciale, al momento, è: cosa si cela dietro a questo improvviso rallentamento, se non addirittura inversione, nella crescita delle prestazioni? PassMark, per ora, non offre una spiegazione definitiva, limitandosi a formulare alcune ipotesi.

Una possibile causa potrebbe essere una tendenza degli utenti verso l'acquisto di hardware meno costoso o a basso consumo energetico. Un'altra ipotesi riguarda l'impatto del "bloatware" dei sistemi, ovvero software preinstallati o servizi in background che possono rallentare le prestazioni. Anche l'adozione di Windows 11 potrebbe essere un fattore, sebbene la differenza di prestazioni tra Windows 10 e 11 sia generalmente considerata marginale in molti scenari d'uso.

Tuttavia, l'ipotesi più semplice, e allo stesso tempo più preoccupante, è che le moderne CPU di AMD e Intel abbiano raggiunto un "plateau" prestazionale. Questo significherebbe che i limiti fisici e tecnologici attuali stanno ostacolando significativi aumenti di prestazioni con le architetture e i processi produttivi correnti. Un segnale che il futuro prossimo del mercato CPU non sarà caratterizzato dai grandi balzi in avanti a cui ci siamo abituati, ma forse da ottimizzazioni minori e da un focus su altri aspetti, come l'efficienza energetica o le funzionalità integrate (ad esempio, accelerazione AI).

È fondamentale sottolineare che i dati di PassMark si riferiscono a un periodo di tempo limitato (i primi due mesi del 2025) e potrebbero non rappresentare un trend a lungo termine. Tuttavia, la natura "storica" di questo calo, come lo definisce la stessa PassMark, e la sua consistenza sia sul fronte desktop che laptop, richiedono un'attenta analisi da parte dell'industria.

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1 Commenti

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Mi sembra che la spiegazione sia nota.
Intel ha avuto grossi problemi negli ultimi anni (Gen 13 e 14) e nell'ultima hanno cambiato così tante cose (lavorando per il futuro) che hanno avuto un calo delle prestazioni.
La maggior parte degli utenti compra Intel, oppure i primi Snapdragon Elite per le funzioni AI. Da capire esattamente come hanno raccolto i dati (quali computer hanno partecipato) ma è quello che mi aspetto in questo 2024 particolare.
Se la cosa persiste anche l'anno prossimo sarei sorpreso.
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