RAM: single o dual Channel? Uno, due o quattro hard disk?
Nel nostro primo articolo dedicato al parallel processing abbiamo parlato delle differenze prestazionali tra processori single, dual e quad core, dato che aumentare i core implica un aumento prestazionale superiore rispetto qualsiasi incremento in velocità di clock. I benefici prestazionali della distribuzione del carico di lavoro in parallelo, o almeno su più dispositivi, non è unica prerogativa dei processori. Configurazione a due o quattro schede video sono ormai disponibili da qualche anno, e altri due componenti principali beneficiano di questa struttura: le RAM e gli hard disk.
Il controller di memoria, infatti, è stato il primo componente a passare da una singola unità all'impostazione parallela, vale a dire all'uso di due canali per la memoria con lo scopo di aumentare la velocità di trasferimento. Nel 2003, Intel introdusse i chipset 865 e 875, che segnarono anche la transizione al socket 478 da un singolo controller di memoria DDR333 alla logica dual-channel DDR400. In quei giorni, la velocità della memoria raddoppiò, e si notava anche nelle attività quotidiane. Ma com'è la situazione oggi? Molti notebook utilizzano ancora un singolo modulo di memoria, e nessuno sembra notare un impatto sulle prestazioni. Inoltre, gli attuali processori Intel Core 2 Duo sono dotati di una capiente e sofisticata cache di secondo livello da 2 o 4 MB, che riduce la perdita prestazionale causata dalla mancanza di una memoria super veloce. La memoria dual-channel è realmente necessaria?
Dopo aver effettuato i test della memoria, con risultati abbastanza prevedibili, abbiamo deciso di andare oltre. Abbiamo aggiunto alcuni benchmark per mostrare le differenze tra configurazioni con un singolo hard disk e configurazioni RAID 0 con due e quattro dischi. Mentre a questo argomento abbiamo già dedicato diversi articoli (che potete rileggere nella sezione hardware), questa volta ci siamo concentrati sui benchmark classici, non quelli incentrati sull'archiviazione.