Office contro OpenOffice, è scoppiata la guerra

Microsoft attacca OpenOffice, descrivendo un prodotto di bassa qualità, da usare al massimo come hobby. OpenOffice risponde e attacca: "Avete paura?"

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a cura di Manolo De Agostini

OpenOffice e Microsoft Office ai ferri corti. In questi giorni c'è stato un botta e risposta concitato tra Fabrizio Albergati, responsabile del lancio di Microsoft Office 2010 in Italia, e Italo Vignoli che è presidente dell'Associazione PLIO (Progetto Linguistico Italiano OpenOffice).

Microsoft definisce l'attuale OpenOffice un software incompleto, non all'altezza nemmeno di Office XP uscito nel 2001. "OpenOffice è uno strumento che ancora oggi non reputo all'altezza di Office XP, non di Office 2010, sia per il ritorno sull'investimento, sia per la fedeltà della formattazione dei documenti. […] OpenOffice ha una sua filosofia, ma ritengo che non sia un prodotto adeguato nemmeno a livello hobbystico: può essere la scelta di chi vuole iniziare a capire che cos'è un foglio elettronico, che cos'è un word processor, ma manca di tutta la parte di infrastruttura, non si interfaccia a un document management, è rimasta a un'interfaccia di tipo Office XP", ha dichiarato Fabrizio Albergati a PC World.

L'Associazione PLIO non ha tardato a farsi sentire duramente, criticando punto per punto le affermazioni di Albergati.

"Forse ignora che nel corso del 2009 la sola versione italiana di OpenOffice.org è stata scaricata quasi 8 milioni di volte. […] Più del 90% di questi download riguardano la versione per Windows. Un esercito di hobbysti? Suvvia, non scherziamo. Nell'elenco ci sono Regione Umbria, Comune di Bologna, Ospedale Galliera, Infocamere, per fare qualche nome", ha dichiarato Italo Vignoli.

"OOo ha circa 200 sviluppatori a tempo pieno pagati da aziende come Oracle, IBM, Red Flag, Red Hat e Novell e un numero molto più alto di volontari che forniscono il loro contributo sia in termini di codice sia in termini di segnalazione dei problemi, localizzazione, documentazione, quality assurance e marketing. I volontari sono circa 1000 ufficiali, registrati sul sito di OOo, e circa 10.000 non ufficiali, ma attivi nelle mailing list, sui newsgroup e sui forum in ogni parte del mondo".

A detta di Vignoli il numero di persone impegnate nel progetto permette a OpenOffice di avere un numero di vulnerabilità "largamente inferiore rispetto a quello di Microsoft Office"

"Basta andare sul sito Secunia e interrogare il database. Questo però non significa che gli sviluppatori Microsoft sono degli hobbysti a confronto di quelli di OOo, ma solo che il modello di sviluppo chiuso di Microsoft è ormai superato dal modello di sviluppo aperto del software libero", ha continuato il presidente di PLIO.

"La realtà è che un utente di Office, con qualche eccezione, non segnala quasi mai i problemi a Microsoft, in quanto non si sente parte di una comunità, mentre molti utenti di OOo lo fanno. Naturalmente, anche un processo virtuoso non è esente da pecche, per cui ci sono problemi di OOo che rimangono aperti dopo mesi o anni, così come le vulnerabilità di Microsoft Office".

E infine una stoccata finale, destinata a far ancor più discutere. "Provi, per esempio, a fare l'hobbysta per un giorno, e utilizzare OOo per il suo lavoro. Esageri, e provi a usare Ubuntu: sono certo che rimarrà sorpreso e le assicuro che nessuno tra i suoi interlocutori si accorgerà della differenza".

OpenOffice software per hobbysti o in grado d'impensierire Office? Tra due tesi così aspramente schierate la verità forse sta nel mezzo.

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