Diversi mesi fa, allo scopo di disincentivare i miner dall'acquisto delle schede grafiche GeForce RTX 30, pensate principalmente per i videogiocatori, NVIDIA aveva iniziato a commercializzare delle nuove revisioni denominate LHR (Lite Hash Rate) che ne dimezzavano le prestazioni quando veniva rilevata l'esecuzione dell'algoritmo impiegato per il mining della criptovaluta Ethereum, allora ancora basata sulla validazione Proof Of Work (PoW) e solo recentemente passata a un modello Proof Of Stake (PoW) che non necessita più della potenza computazionale delle GPU.
In concomitanza con l'uscita della nuova ammiraglia della famiglia Ada Lovelace, l'azienda californiana ha pubblicato i nuovi driver Game Ready WHQL 522.25 che, oltre a fornire un deciso boost prestazionale nei titoli DirectX 12 su tutte le schede RTX, a quanto pare eliminano totalmente il blocco LHR presente in precedenza, stando a quanto riportato dall'utente "Timbers007" di Reddit. Di conseguenza, ora tutte le schede RTX 30 LHR in commercio possono essere sfruttate appieno anche per il mining, sia su Windows che su Linux (driver 520.56.06).
Del resto, visto il crollo del mercato delle criptovalute (e non solo), l'interesse dei miner era decisamente sceso e il passaggio di Ethereum al PoS ha dato il colpo di grazia. Tecnicamente, sarebbe ancora possibile usare le schede per effettuare il mining di altre criptovalute, ma le condizioni globali del mercato sono decisamente poco favorevoli per operazioni di questo tipo.
Ora che la RTX 4090 è arrivata sugli scaffali dei negozi, gli appassionati stanno attendendo la RTX 4080 che, ricordiamo, sarà commercializzata in due varianti che differiranno per il quantitativo di VRAM, ovvero 12 e 16 GB, ma anche per la potenza, in quanto il modello da 16GB avrà un maggior numero di CUDA core. Nella giornata di ieri, NVIDIA ha diffuso una serie di benchmark ufficiali, che trovate nella nostra precedente notizia dedicata.