Dopo oltre un anno dall'annuncio dell'accordo con SoftBank, nella giornata di oggi NVIDIA ha annunciato la rinuncia all'acquisizione di ARM. Alla base della scelta, già anticipata da alcune indiscrezioni, c'è l'impossibilità di ottenere l'approvazione dalle autorità antitrust che, in questi mesi, hanno bloccato la chiusura dell'operazione da quasi 40 miliardi di dollari.
Come previsto dall'accordo, SoftBank riceverà 1,25 miliardi di dollari come "anticipo" non rimborsabile. Da notare che NVIDIA conserverà la sua licenza ARM per i prossimi 20 anni. Inoltre, SoftBank ha annunciato la preparazione di una IPO per ARM entro la fine del marzo del prossimo anno.
Il primo accordo tra NVIDIA e SoftBank per l'acquisizione, da parte di NVIDIA, di ARM risale al settembre del 2020. L'operazione, secondo le previsioni dell'epoca, sarebbe stata conclusa nel giro di 18 mesi, quindi entro il prossimo marzo 2022.
Nel corso dei mesi successivi all'annuncio, però, le autorità antitrust hanno rallentato la conclusione dell'acquisizione, aprendo indagini per verificare le conseguenze dell'operazioni sulla concorrenza. L'operazione era stata recentemente bloccata anche dall'autorità americana Federal Trade Commission.
Il fallimento della procedura di acquisizione da parte di NVIDIA comporta una rivoluzione interna in casa ARM. L'amministratore delegato, Simon Segars, lascerà la poltrona per essere sostituito da Rene Haas, precedentemente a capo della divisione IP dell'azienda.
La rinuncia all'acquisizione di ARM rappresenta una grande occasione mancata per NVIDIA. L'azienda, da leader del settore delle GPU, puntava ad acquisire Arm che, con le sue proprietà intellettuali, gioca un ruolo di primissimo piano nell'industria dei chip, dagli smartphone ai tablet passando per laptop e tanti altri dispositivi.