NVIDIA: registrate entrate record nell'ultimo trimestre, merito anche del mining?

NVIDIA ha pubblicato i risultati finanziari relativi al quarto trimestre, durante il quale ha registrato incassi record.

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a cura di Antonello Buzzi

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Nonostante la scarsità di schede video sul mercato, NVIDIA continua a registrare numeri impressionanti. Infatti, la compagnia ha pubblicato recentemente i suoi risultati finanziari relativi al quarto trimestre, durante il quale ha registrato il nuovo impressionante record di cinque miliardi dollari di entrate trimestrali, con un aumento del 61% rispetto all'anno precedente ed un guadagno netto di 1,457 miliardi. NVIDIA ha incassato 16,7 miliardi di dollari durante l’ultimo anno, ottenendo 4,3 miliardi di dollari di utile netto e continuando a superare le stime nonostante la situazione attuale. Così come la maggior parte dei produttori di semiconduttori, NVIDIA ha sofferto di una serie di carenze notevoli causati di un rallentamento consistente della catena di approvvigionamento di componenti indotto dalla pandemia ancora in corso. A peggiorare le cose per i videogiocatori interessati all’acquisto di una nuova scheda grafica, c'è stata anche l'improvvisa ricomparsa del fenomeno massiccio del mining di criptovalute, in particolare Ethereum.

Il CFO di NVIDIA, Collete Kress, ha spiegato che la società ha stabilito che, secondo le sue stime, i ricavi del quarto trimestre provenissero dalle vendite ai miner per una cifra che va dai 100 ai 300 milioni di dollari, ma ha ammesso di non poter prendere in considerazione con precisione l'impatto dovuto alle vendite tramite partner e distributori. Sia Kress che il CEO di NVIDIA, Jensen Huang, hanno affermato che la società non si aspetta che il fenomeno del mining di criptovalute finisca presto a causa di una maggiore accettazione dei BitCoin da parte di aziende e istituzioni finanziarie, oltre ad tendenza continua di mining “proof of work”'. Questi fattori hanno spinto la società a istituire nuove misure che ostacolano le prestazioni di mining di Ethereum sulle prossime schede grafiche RTX 3060. NVIDIA ha anche recentemente introdotto la sua nuova linea di schede CMP progettate specificamente per i miner. La compagnia prevede di vendere schede CMP per un valore pari a circa 50 milioni di dollari durante il primo trimestre dell'anno, sebbene questo numero non includa anche le vendite di altre schede grafiche successivamente destinate al mining.

Huang ha riconosciuto che la società al momento è limitata a livello di offerta, ma ha affermato di non aspettarsi che la carenza di GPU influisca sulla sua fornitura all’importante mercato dei data center. Ciò implica che NVIDA sta dando la priorità alla produzione di GPU professionali per data center rispetto a quelle pensate per il gaming, il che ha senso dal punto di vista economico visti i margini molto più elevati del mercato. Huang ha affermato che si aspetta che il mining continui a fare affidamento sul "proof of work", che richiede un'intensa potenza di calcolo della GPU, e che il passaggio al "proof of stake" avverrà gradualmente.

Come abbiamo visto in passato, un improvviso calo della redditività del mining potrebbe portare a un'ondata di schede grafiche sul mercato dell'usato, il che potrebbe indurre molto persone a non acquistare più prodotti nuovi, causando una contrazione delle vendite per NVIDIA. Huang ha dichiarato che questa volta potrebbe non essere il caso, poiché pensa che la maggior parte dei miner conserverà le proprie schede grafiche anche se la redditività di Ethereum dovesse diminuire temporaneamente, in modo da poterle rimettere a pieno regime quando la redditività migliorerà.

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