NVIDIA e Broadcom testano Intel 18A: il risultato sarà cruciale

NVIDIA e Broadcom testano il processo 18A di Intel Foundry: un potenziale punto di svolta per la divisione produttiva dell'azienda.

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a cura di Marco Pedrani

Caporedattore centrale

Intel sembrerebbe pronta a riconquistare un ruolo di primo piano grazie al suo processo produttivo a 18A. Secondo le ultime indiscrezioni riportate da Reuters, giganti come NVIDIA e Broadcom hanno avviato test di produzione con questo processo produttivo, segnalando un potenziale cambiamento negli equilibri di un settore dominato negli ultimi anni da TSMC.

Questo interesse potrebbe tradursi in contratti di fabbricazione dal valore di centinaia di milioni di dollari per Intel Foundry Services (IFS), la divisione di Intel dedicata alla produzione per clienti terzi, a condizione che i risultati dei test soddisfino gli elevati standard richiesti dai potenziali clienti.

Il ritorno di Intel nel panorama della produzione avanzata

La rinnovata fiducia nel processo produttivo di Intel non è casuale. Dietro questo apparente cambio di rotta c'è una spinta politica significativa da parte dell'amministrazione Trump, impegnata in una strategia di rilancio dell'industria dei semiconduttori statunitense. Essendo Intel il più importante produttore americano di chip, il supporto governativo ha contribuito a riportare l'attenzione del mercato su questa azienda storica, creando un terreno fertile per nuove collaborazioni industriali.

Anche AMD, storico rivale di Intel, sembra interessata alla tecnologia 18A, sebbene non sia chiaro se stia partecipando attivamente alla fase di test come NVIDIA e Broadcom. Questi primi test rappresentano un momento cruciale, poiché determineranno l'effettiva adozione del processo da parte di aziende che non possono permettersi compromessi sulla qualità dei loro prodotti finali.

Sfide e tempistiche per la produzione di massa

Nonostante l'interesse crescente, il percorso di Intel verso la piena operatività del processo 18A presenta alcune difficoltà. Secondo quanto riportato, nonostante il processo 18A debutterà inizialmente con i SoC Panther Lake di Intel, previsti per la seconda metà del 2025, la produzione per clienti esterni di piccole e medie dimensioni è stata posticipata a metà 2026. Questo ritardo è dovuto alla necessità di qualificare adeguatamente la proprietà intellettuale per il nuovo nodo produttivo, garantendo che soddisfi gli standard industriali richiesti dal mercato.

Un fattore da considerare attentamente, soprattutto perché per allora TSMC avrà già immesso sul mercato i suoi prodotti a 2nm, potenzialmente mantenendo un vantaggio competitivo.

La vera sfida per Intel sarà dimostrare l'efficacia del suo processo su progetti di chip completi. È in questa fase che molte aziende incontrano difficoltà, e il successo o il fallimento in questo ambito determinerà la credibilità di Intel come produttore per clienti terzi. L'interesse manifestato da aziende del calibro di NVIDIA rappresenta comunque un segnale positivo che potrebbe incoraggiare una più ampia adozione da parte dell'industria.

Le implicazioni per il futuro del settore

Il potenziale successo di Intel nel processo 18A potrebbe ridisegnare gli equilibri nel settore dei semiconduttori, da tempo dominato da TSMC. Un ritorno in forze di Intel come produttore di tecnologie all'avanguardia offrirebbe ai progettisti di chip un'alternativa geograficamente diversificata, riducendo la dipendenza dall'Asia e mitigando i rischi geopolitici che hanno caratterizzato gli ultimi anni.

La competizione risultante potrebbe anche accelerare l'innovazione nel settore e potenzialmente stabilizzare i prezzi, beneficiando l'intero ecosistema tecnologico. Per Intel, riuscire a conquistare clienti prestigiosi come NVIDIA rappresenterebbe non solo un successo finanziario ma anche un importante ritorno d'immagine dopo anni difficili in cui l'azienda ha perso terreno rispetto ai concorrenti.

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