Un nuovo studio conferma che il computer portatile può fare seri danni a chi lo usa con poca attenzione. Il problema è stato ribattezzato "sindrome da pelle tostata", un nome che certamente raggiunge l'obiettivo: destare l'attenzione. I risultati sono stati pubblicati su una rivista statunitense specializzata in medicina pediatrica, e ottenuti da A. Arnold e P. Itin dell'Università di Basilea (Svizzera).
Sole, alluminio, pelle nuda. Il modo perfetto per farsi male.
Il problema è semplice: periodi prolungati con il notebook sulle gambe danneggiano la pelle, lasciandola in uno stato "spugnoso" e alterandone la colorazione. Questo secondo effetto è a lungo termine, e potrebbero volerci anni per liberarsene. In passato inoltre si è affermato più volte che, nel caso degli uomini, l'esposizione (molto) prolungata al calore del notebook poteva portare anche alla sterilità ; non sono mai emerse prove definitive, tuttavia.
Quanto alla pelle tostata, si tratta di un danno simile, ma non del tutto, alle scottature solari. E come con i raggi UVA l'esposizione prolungata aumenta i rischi di tumori alla pelle. Gli esperti suggeriscono di usare sempre qualcosa per separare il portatile dal corpo: esistono prodotti specifici (vedi anche Notebook Cooler, funzionano? Sette modelli a confronto), ma anche soluzioni fai da te possono andar bene (magari la scatola della pizza, per esempio).
La cosa migliore è senz'altro tenere il computer su un tavolo. Quando testiamo i notebook facciamo sempre attenzione a questo aspetto: nella maggior parte dei casi (esclusi i prodotti totalmente in allumino) il calore sulla scocca è più che accettabile. Questo però non significa che usare il PC sulle gambe per molte ore al giorno sia un buona idea.