Noctua ha portato al COMPUTEX 2024 l’attesissimo NH-D15 G2, l’evoluzione dello storico NH-D15. Lo avevamo già visto lo scorso anno, ma stavolta siamo di fronte al prodotto finale: arriverà sul mercato per la fine di giugno, accompagnato da diverse novità.
Il design è sempre lo stesso, ma la nuova versione ha ventole più silenziose, più heatpipe (si passa da 6 a 8), un maggior numero di alette che offre il 20% di area di dissipazione in più e un nuovo offset, che aumenta di 9mm lo spazio per le schede video (o per qualsiasi cosa vogliate inserire nel primo slot PCIe).
Il dissipatore arriverà in tre varianti, standard, HBC (High Base Convexity) e LBC (Low Base Convexity). Il perché di questa scelta è semplice: come i più appassionati di voi sapranno, le CPU Intel che sfruttano il socket LGA1700 tendono a piegarsi. Le varianti del nuovo NH-D15 G2 compensano il problema e assicurano sempre il miglior contatto possibile, indipendentemente dallo stato del chip.
Qui vi riportiamo due schemi condivisi da Noctua, che spiegano molto bene la situazione. Insieme al dissipatore, l’azienda fornisce anche delle rondelle spesse 1mm, fortemente consigliate se state assemblando un nuovo sistema e da installare per migliorare il contatto e ridurre la deformazione della CPU.
Se non avete idea di qualche variante scegliere tra le tre, o se fino ad ora non sapevate che la vostra CPU intel potrebbe essere deformata, non preoccupatevi: Noctua ha voluto sottolineare più volte che la versione standard andrà benissimo.
In termini di prestazioni, secondo il “Noctua Standardized Performance Rating” (NSPR), il nuovo NH-D15 G2 mantiene le temperature di circa 3,2°C più basse rispetto al modello di precedente generazione. Una demo presente allo stand mostra però tutte le capacità del nuovo modello: riesce a dissipare 160 watt in più rispetto al NH-D15 di prima generazione, mantenendo la stessa temperatura sul chip (60°C circa).
Novità anche lato ventole, con le nuove NF-A14x25 G2 uscite finalmente dalla fase di progettazione: Noctua è riuscita a risolvere i problemi di deformazione legati al frame e ad avviare la produzione. Il modello tondo arriverà a fine giugno, quello quadrato a settembre, mentre la variante nera nel primo trimestre del 2025.
Dopo ASUS, arriva la collaborazione con Seasonic
Altra collaborazione interessante è quella tra Noctua e Seasonic, che ha dato vita all’alimentatore Seasonic PRIME TX-1600 Noctua Edition. Cambia la colorazione (marrone e nera, anche per i cavi) e la ventola di raffreddamento, che in questo caso è una Noctua NF-A12x25 coperta da una griglia particolare, progettata appositamente per ridurre al minimo il rumore. Il risultato è una rumorosità più bassa di circa 10dBA, un risultato decisamente impressionante considerando quanto già è silenzioso il Prime TX-1600.
L’alimentatore mantiene tutte le sue caratteristiche, dall’operatività semi-passiva alla certificazione 80 PLUS Titanium, oltre ovviamente alla compatibilità con gli standard ATX 3.1 e PCIe 5.1 e al nuovo connettore 12V-2x6, meno suscettibile ai problemi che hanno afflitto il precedente 12VHPWR. Arriverà sul mercato nell’ultimo trimestre di quest’anno.
Tanti nuovi progetti, tra cui un AIO senza pompa
Tra i prototipi mostrati da Noctua ce ne sono alcuni molto interessanti, tra cui un dissipatore per NVIDIA GH200, che unisce due NH-U12 e tre ventole NF-A12 su un plate personalizzato. Si tratta di una soluzione pensata per chi ha bisogno della massima silenziosità anche su questi sistemi, che magari, per un motivo o per un altro, non si trovano all’interno di un datacenter.
Ci sono poi nuovi dissipatori per Ampere Altra, CPU che sta diventando sempre più popolare, ma il progetto più interessante riguarda sicuramente il nuovo dissipatore all in one Noctua. Si tratta in realtà di un termosifone, quindi un sistema senza pompa che funziona in questo modo: il calore prodotto dalla CPU fa evaporare il liquido, che si muove verso l’alto e finisce nel radiatore. Qui si raffredda (grazie anche all’aria mossa dalle due ventole) e condensa, tornando in uno stato liquido; a questo punto, il liquido torna verso la CPU grazie alla gravità, e il ciclo si chiude.
Il vantaggio principale è l’assenza della pompa, che nei dissipatori AIO classici è uno dei punti più critici, dato che è soggetta a usura e potrebbe rompersi. In un sistema come questo, salvo danni accidentali al radiatore o ai tubi, non c’è nessuna parte meccanica che si può danneggiare nel tempo.
Si tratta di un progetto estremamente interessante, che però non arriverà sul mercato tanto presto. Noctua non è partita da zero, ma sta lavorando in collaborazione con Calyos, azienda specializzata in questo tipo di soluzioni per l’aviazione, l’automotive e il settore delle energie rinnovabili, ma i tempi di sviluppo sono comunque lunghi.
L’azienda ci ha raccontato di alcune difficoltà incontrate, inerenti soprattutto a prestazioni poco consistenti, ma è abbastanza normale considerando che il tutto è ancora in fase embrionale. La speranza di Noctua è di poter fornire maggiori dettagli e un periodo di uscita al Computex del prossimo anno.