Nonostante le aspettative e gli sforzi del Governo italiano, Intel ha ufficialmente abbandonato i suoi piani di espansione in Italia, come confermato dal Ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso. Questa decisione pone fine alle speranze legate a un progetto fortemente sostenuto dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che lo aveva più volte indicato come prioritario. Intel, invece, ha scelto di concentrare le sue energie su altri Paesi europei, come Germania e Polonia, escludendo l'Italia dai suoi piani di investimento.
Adolfo Urso ha sottolineato che, sia l'attuale che il precedente governo, hanno compiuto ogni sforzo possibile per facilitare l'investimento di Intel in Italia. Tuttavia, l'azienda ha rivisto i suoi piani, abbandonando alcuni dei suoi progetti più ambiziosi. Nonostante questa battuta d'arresto, il Ministro ha lasciato la porta aperta a future collaborazioni, affermando che l'Italia è pronta ad accogliere Intel qualora decidesse di completare il suo progetto europeo nel paese.
Parallelamente alla delusione legata ad Intel, l'attenzione si sposta verso un altro significativo investimento nel settore tecnologico: Silicon Box, azienda asiatica produttrice di chip, ha annunciato un investimento da 3,2 miliardi di euro per l'istituzione di un impianto produttivo nel Nord Italia.
Questo impianto, il primo del suo genere in Europa, rappresenta una svolta per l'industria tecnologica italiana. Sebbene la localizzazione esatta dell'impianto rimanga non definita, Lombardia, Piemonte e Veneto sono le regioni candidate ad ospitare l'investimento.
Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha espresso ottimismo e supporto verso l'iniziativa di Silicon Box, sottolineando l'importante lavoro svolto fino ad ora e l'alto valore che questo progetto porterebbe alla regione e all'intero paese.
Nonostante il ritiro di Intel, l'Italia potrebbe giocare un ruolo chiave nell'industria dei semiconduttori Europea grazie all'imminente investimento di Silicon Box.