Mira Murati, Chief Technology Officer di OpenAI, ha annunciato mercoledì su X le sue dimissioni dall'azienda dopo oltre sei anni di servizio. La decisione arriva a una settimana dal DevDay, la conferenza annuale per sviluppatori di OpenAI.
Le dimissioni di Murati segnano un altro importante cambiamento ai vertici di OpenAI, l'azienda pioniera nel campo dell'intelligenza artificiale. La sua partenza segue quella di altri dirigenti di alto livello negli ultimi mesi, tra cui il co-fondatore John Schulman e l'ex responsabile della sicurezza Jan Leike.
Nel suo post su X, Murati ha dichiarato:
Dopo molte riflessioni, ho preso la difficile decisione di lasciare OpenAI. Non c'è mai un momento ideale per allontanarsi da un luogo che si ama, ma questo momento sembra quello giusto... I miei sei anni e mezzo con il team di OpenAI sono stati un privilegio straordinario.
Il CEO Sam Altman ha risposto ringraziando Murati per il suo contributo: "È difficile dire quanto Mira abbia significato per OpenAI, la nostra missione e per tutti noi personalmente. Provo un'enorme gratitudine nei suoi confronti per ciò che ci ha aiutato a costruire e realizzare."
L'azienda sta infatti perseguendo un round di finanziamenti che potrebbe valutarla oltre 150 miliardi di dollari, con potenziali investitori del calibro di Microsoft, NVIDIA e Apple. Questi fondi sono essenziali per OpenAI, che ha speso ingenti somme per lo sviluppo dei suoi modelli di IA.
Murati è entrata in OpenAI nel 2018 come VP of Applied AI and Partnerships, per poi diventare CTO nel 2022. Ha guidato lo sviluppo di progetti rivoluzionari come ChatGPT, DALL-E e Codex, che alimenta GitHub Copilot. Non sono mancati anche i momenti controversi, come quando ha dichiarato che l'IA potrebbe sostituire lavori creativi "che forse non avrebbero dovuto esistere in primo luogo".
Le dimissioni di Murati arrivano in un momento di cambiamenti significativi per OpenAI. L'azienda sta preparandosi a modificare la sua struttura di governance no-profit, con Altman che potrebbe ricevere per la prima volta una partecipazione azionaria. Inoltre, di recente il CEO ha pubblicato un post sul bloga aziendale affermando che OpenAI potrebbe raggiungere la "superintelligenza" nei prossimi anni, una dichiarazione che ha attirato l'attenzione del settore.