Una nuova vulnerabilità chiamata AirBorne minaccia milioni di dispositivi compatibili con AirPlay, trasformando quella che finora era una comodità in rischio per la sicurezza. I ricercatori della società di cybersicurezza Oligo hanno recentemente scoperto una serie di falle critiche nell'SDK (Software Development Kit) di Apple per AirPlay, il protocollo proprietario che consente la trasmissione wireless di contenuti audio e video tra dispositivi Apple e periferiche di terze parti. La portata del problema è decisamente ampia e coinvolge potenzialmente decine di milioni di apparecchi in tutto il mondo, tra cui altoparlanti intelligenti, ricevitori audio, set-top box e smart TV.
Secondo Gal Elbaz, Chief Technology Officer e co-fondatore di Oligo, la vulnerabilità rappresenta un caso emblematico di come un singolo componente software difettoso possa compromettere un intero ecosistema di dispositivi. "Poiché AirPlay è supportato in una così vasta gamma di apparecchi, ci vorranno anni prima che molti vengano aggiornati, e alcuni potrebbero non ricevere mai patch correttive", ha dichiarato Elbaz. Il problema è ancor più preoccupante per i dispositivi più vecchi, o quelli prodotti da aziende che non offrono più supporto tecnico.
Apple ha confermato di aver già rilasciato aggiornamenti di sicurezza per proteggere i propri dispositivi dalle vulnerabilità correlate negli ultimi mesi. L'azienda di Cupertino ha inoltre reso disponibili le correzioni necessarie ai produttori di dispositivi di terze parti compatibili con AirPlay. Tuttavia, resta da vedere quanto rapidamente ed efficacemente questi aggiornamenti verranno implementati nell'ampio panorama di dispositivi vulnerabili.
Per sfruttare la vulnerabilità AirBorne, un malintenzionato deve prima ottenere accesso alla stessa rete Wi-Fi del dispositivo bersaglio. Nel contesto domestico, questo significa che l'attaccante dovrebbe prima compromettere la sicurezza del router wireless, limitando in parte il rischio pratico. Tuttavia, i dispositivi AirPlay connessi a reti pubbliche, come quelle di caffetterie, aeroporti o hotel, rappresentano obiettivi molto più semplici da raggiungere.
Lo scenario peggiore ipotizzato dai ricercatori prevede che un attaccante possa potenzialmente accedere ai microfoni incorporati nei dispositivi compatibili con AirPlay, come gli altoparlanti intelligenti, trasformandoli in strumenti di sorveglianza non autorizzata. Si tratta però solamente di una ipotesi, dato che i ricercatori non hanno ancora dimostrato praticamente questa possibilità.
I dispositivi CarPlay risultano anch'essi vulnerabili ad AirBorne, sebbene con un rischio effettivo significativamente inferiore. Per sfruttare la vulnerabilità su sistemi CarPlay, un attaccante dovrebbe essere in grado di accoppiare fisicamente il proprio dispositivo con l'unità dell'auto, rendendo lo scenario di attacco molto meno probabile in situazioni reali.
Come proof of concept, i ricercatori di Oligo hanno realizzato un video dimostrativo in cui sfruttano la vulnerabilità AirBorne per visualizzare il logo della loro azienda su un altoparlante Bose: una chiara dimostrazione della concretezza della minaccia e della necessità di interventi correttivi tempestivi.
Seguendo le pratiche standard del settore, i ricercatori hanno responsabilmente segnalato le vulnerabilità ad Apple prima di renderle pubbliche, attendendo che l'azienda rilasciasse le necessarie patch di sicurezza. Questo approccio, noto come "divulgazione coordinata", mira a proteggere gli utenti dando ai produttori il tempo di sviluppare e distribuire soluzioni prima che i dettagli delle vulnerabilità diventino di dominio pubblico.
Sebbene i rischi associati ad AirBorne non siano catastrofici per la maggior parte degli utenti, è fortemente consigliabile installare tempestivamente qualsiasi aggiornamento di sicurezza rilasciato per i dispositivi compatibili con AirPlay. Come sempre, mantenere aggiornata tutta la propria tecnologia rappresenta una delle migliori pratiche di sicurezza informatica che ogni utente dovrebbe seguire.