La Commissione Europea ha recentemente accusato Microsoft di violare le norme antitrust dell'UE, in merito all'integrazione di Microsoft Teams in Microsoft 365. Secondo la Commissione, questa scelta potrebbe aver limitato la concorrenza nel settore dei software per la comunicazione e la collaborazione, con Microsoft che avrebbe sfruttato la propria posizione dominante in questo campo.
L'indagine è stata aperta nel luglio 2023 e punta a determinare se Microsoft abbia abusato del suo dominio nel mercato per ottenere vantaggi, soppiantando altri concorrenti con la vendita combinata di Microsoft Teams e Microsoft 365.
Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutivo della politica di concorrenza, ha sottolineato l'importanza di mantenere un mercato competitivo per queste applicazioni essenziali, soprattutto interpretando il bisogno delle aziende europee di avere la libertà di scegliere i prodotti che meglio rispondono alle loro necessità.
Gli strumenti di comunicazione e collaborazione a distanza come Teams sono diventati indispensabili per molte aziende in Europa. Dobbiamo quindi garantire che i mercati di questi prodotti rimangano competitivi e che le aziende siano libere di scegliere i prodotti che meglio rispondono alle loro esigenze. Per questo motivo stiamo indagando se il fatto che Microsoft leghi le sue suite di produttività a Teams possa costituire una violazione delle regole di concorrenza dell'UE.
Nonostante Microsoft abbia introdotto la possibilità di sottoscrivere Microsoft 365 senza Teams all'inizio del 2023, la Commissione ha trovato che tali modifiche sono state "insufficienti". La preoccupazione principale rimane che Microsoft potrebbe avere beneficiato di un "vantaggio distributivo", legando indissolubilmente Teams al suo pacchetto di produttività per diversi anni, il che potrebbe avere limitato altri fornitori di software compatibili.
Attualmente, le scoperte della Commissione sono ancora preliminari. Se ulteriori indagini confermeranno tali preliminari, Microsoft potrebbe essere trovata in violazione dell'Articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. Ciò potrebbe comportare divieti specifici contro la condotta di Microsoft e potenzialmente portare a una multa fino al 10% del fatturato annuale globale dell'azienda.
In risposta alle scoperte iniziali, Microsoft ora ha la possibilità di esaminare i documenti della Commissione e rispondere per iscritto. Inoltre, l'azienda può richiedere un'udienza orale per presentare la propria difesa di fronte alla Commissione Europea e alle autorità nazionali di concorrenza.