Microsoft denuncia, Google lavora nell'ombra per influenzare le regolamentazioni europee

Microsoft accusa Google di una campagna occulta per influenzare la regolamentazione del cloud in Europa.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Le tensioni nel settore dei servizi cloud in Europa si intensificano, con Microsoft che accusa Google di orchestrare una guerra segreta contro la sua piattaforma Azure. L'obiettivo di Google sarebbe quello di influenzare i decisori politici e le autorità antitrust europee attraverso la creazione di un nuovo gruppo di lobbying chiamato Open Cloud Coalition, presentato come una collaborazione tra Google e vari piccoli fornitori di cloud.

L'accusa è stata formulata da Rima Alaily, vice avvocato generale di Microsoft, in un post sul blog aziendale. Alaily sostiene che Google abbia mascherato il suo ruolo dominante nel gruppo, proponendosi come un membro di secondo piano, nonostante sia il vero promotore e finanziatore dell'iniziativa. A capo della coalizione si trova Nicky Stewart, direttore del settore pubblico di Civo, una compagnia di hosting cloud del Regno Unito.

Le motivazioni dietro questa mossa sono profonde. Nel 2019, l'azienda di Redmond ha modificato le licenze, rendendo più costoso per gli utenti utilizzare il software enterprise di Microsoft su servizi cloud concorrenti, inclusi quelli di Google. Questo ha portato alla denuncia antitrust di Microsoft presso la Commissione Europea da parte di CISPE, un'associazione europea che includeva tra i membri AWS, ma non Google. La risposta di Google è stata quella di presentare una propria denuncia antitrust contro Microsoft, accusandola di pratiche anticoncorrenziali per costringere le aziende a rimanere sulla sua infrastruttura Azure.

“Sembra che Google abbia due obiettivi finali nei suoi sforzi di astroturfing: distrarre dall'intenso controllo normativo che Google sta affrontando in tutto il mondo screditando Microsoft e inclinare il panorama normativo a favore dei suoi servizi cloud piuttosto che competere nel merito”, ha affermato Alaily.

Stewart ha difeso la trasparenza della coalizione, affermando che l'obiettivo è quello di promuovere un mercato dei servizi cloud più aperto e interoperabile, che benefici della partecipazione di qualsiasi azienda condividendo questi valori. Tuttavia, Microsoft sostiene che tali azioni da parte di Google siano volte a detrarre l'attenzione dalle indagini regolamentari che la stessa Google sta affrontando negli Stati Uniti e altrove.

Nel frattempo, Microsoft ha già raggiunto un accordo con CISPE nel luglio scorso per placare le autorità regolatrici, con uno degli accordi che include un pagamento di 22 milioni di dollari e impegni per permettere ad alcuni fornitori di cloud di utilizzare il software Microsoft sulla propria infrastruttura. Questo accordo tuttavia non includeva i principali hyperscaler del cloud, come AWS, Alibaba e la stessa Google.

La Open Cloud Coalition sarà lanciata formalmente il 29 ottobre, proprio mentre la nuova Commissione Europea si prepara a entrare in carica entro la fine dell'anno e il Regno Unito continua a indagare sulle pratiche di lock-in dei fornitori di cloud, con un'attenzione particolare a AWS e Microsoft.

Un portavoce di Google ha confermato la membership alla coalizione, ribadendo le critiche verso le pratiche di licenza del cloud di Microsoft, che secondo Google "limitano la libertà degli utenti e creano effetti negativi sulla sicurezza informatica, l'innovazione e la scelta".

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