Il WD Raptor è ancora il disco fisso ideale?
Gli entusiasti hanno una regola non scritta: Il Western Digital WD1500AD Raptor è il disco fisso perfetto per chi vuole un PC con le massime prestazioni possibili. Questa regola è però problematica per chi non ha ampie disponibilità economiche, siccome non tutti vogliono o possono spendere 200 euro per un disco fisso che ha una capacità di solo 150 gigabyte.
La domanda che ci poniamo oggi è: il Raptor è ancora la scelta migliore? Il prezzo non cambia da mesi e con gli stessi euro oggi ci si porta a casa non uno, ma due drive da 400 GB. Di conseguenza crediamo che sia venuto il tempo di sostituire un singolo Raptor con un RAID di più dischi.
Gli estimatori dell'hardware conoscono bene i Raptor, siccome si tratta degli unici hard disk da 3,5" con velocità di rotazione di 10.000 giri al minuto. La maggior parte degli altri dischi ha invece un regime di rotazione di "solo" 7.200 gpm e solo i costosi dischi progettati per i server hanno prestazioni maggiori. Western Digital ha presentato il primo disco fisso Raptor tre anni fa . L'anno scorso è stato il turno del Western Digital Raptor-X che offriva prestazioni maggiori e una copertura trasparente, per la goia dei più curiosi e dei modder.
Fin dalla sua prima apparizione il Raptor ha sbaragliato la concorrenza degli altri dischi Serial ATA da 3,5" nel settore desktop, nonostante originariamente fosse stato progettato per ambiti server di fascia bassa. La velocità di rotazione di 10.000 giri al minuto offre due vantaggi significativi sui drive più lenti. Sebbene qualche concorrente possa oggi rivaleggiare con le prestazioni in lettura sequenziale, la velocità minima di trasferimento dati è sempre superiore a quella di qualsiasi modello da 7.200 gpm. Inoltre i dischi da 10.000 giri hanno latenze rotazionali minori, il che significa che il drive deve attendere meno tempo affinché i dati passino sotto le testina di lettura/scrittura una volta che queste sono in posizione.
Lo svantaggio evidente dei Raptor di WD è il prezzo esagerato, a partire da 200 euro spulciando le migliori offerte online e ben oltre nelle rivendite tradizionali. Tra gli altri difetti citiamo un rumore operativo superiore, sebbene non assordante e una maggiore produzione di calore dovuta alla maggiore frizione causata dalla rotazione velocissima. I veri entusiasti comunque accentano volentieri questi svantaggi in cambio delle migliori prestazioni del loro sotto sistema di archiviazione.
Oggi, considerando il rapporto prezzo per gigabyte, i Raptor non sembrano molto convenienti. Come anticipato, con 200 euro possiamo comprare due dischi da 400 GB a 7.200 gpm, oppure aggiungendo qualcosa, un mostro di capacità come il Barracuda 7.200.10 da 750 GB. Puntando a spendere di meno, potete sempre comprare due dischi da 160 GB con rotazione a 7.200 giri per 100 euro totali, che vi daranno il doppio della capacità di un singolo Raptor a metà del costo. Oggi più che mai un entusiasta si deve chiedere se valga la pena comprare un singolo Raptor o due dischi fissi più economici da 7.200 da impostare in RAID 0 che, ricordiamo, migliora le prestazioni e somma la capacità dei due dischi. Quindi due dischi da 160 GB in RAID 0 si trasformano in un volume di 320 GB.
Sebbene una configurazione RAID 0 non riduca i tempi di accesso, raddoppia di fatto le prestazioni di trasferimento dati sequenziale siccome i dati sono distribuiti su entrambi i dischi. Il difetto è che c'è una maggiore possibilità di perdita dei dati, siccome basta che un solo disco si guasti per perdere tutti i dati del volume RAID (sebbene il recupero dei dati RAID sia possibile rivolgendosi a professionisti e con spese elevate).
In ogni caso, la maggior parte dei controller Serial ATA integrati nelle motherboard di fascia media e alta supportano le configurazioni RAID, quindi la creazione del volume non dovrebbe essere un problema per gli entusiasti.