È stata vinta un'altra battaglia nel tentativo di domare il chip Apple M1 per eseguire Linux in modo nativo: come riporta The Register, la sviluppatrice grafica Alyssa Rosenzweig, insieme ai suoi colleghi di Asahi Linux, è riuscita a far girare Gnome Shell, bare metal, sebbene senza accelerazione GPU.
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Sicuramente Rosenzweig lavorerà all'accelerazione GPU, ma la sviluppatrice è stata in grado di inviare un tweet dal sistema, allegando addirittura uno screenshot che rivela che sta utilizzando la versione pre-release del kernel Linux 5.14, Debian Linux e GNOME 3.38.4. Il kernel include patch per il sottosistema di controllo dei pin e PCIe, con display, USB ed ethernet funzionanti.
Una caratteristica unica di Apple Silicon SOC è il suo DCP, un Display Co-Processor che si trova accanto alla GPU e che richiede un driver prima che l'accelerazione della GPU possa essere sbloccata. Rosenzweig ha descritto la svolta del team come una "bella pietra miliare sulla strada per un driver DCP".
Ha aggiunto: "Onestamente, è utilizzabile. Non eccezionale, ma utilizzabile. Se 'senza la maggior parte dei driver' è così scattante, quando tutto sarà perfetto Asahi Linux funzionerà come un sogno su queste macchine." Asahi Linux è il progetto che, appunto, mira a portare Linux sui Mac dotati di chip M1. Il progetto è stato avviato ed è guidato da Hector Martin.
Lo sforzo di reverse engineering di M1 va avanti da prima che il supporto iniziale a M1 fosse aggiunto al kernel Linux 5.13. I primi indizi sono usciti a gennaio di quest'anno, e a metà dell'estate Debian girava bare-metal, anche se con molto screen tearing per via del suo driver di visualizzazione a buffer singolo. L'ultimo sforzo include il doppio buffering, riducendo notevolmente gli artefatti.
Il chip M1, a bordo dei nuovi Mac, cambia l'architettura della CPU Apple da X86 ad ARM. Dalla sua uscita ci sono stati innumerevoli tentativi per riuscire a eseguire sistemi operativi come Linux e Windows su di esso. Tuttavia circolano voci su un possibile chip M1X sostitutivo, che sarà molto probabilmente a bordo dei prossimi MacBook Pro e Mac mini in uscita in autunno, il che potrebbe complicare tali tentativi.