LED grandi come virus: la nuova frontiera dei display

I ricercatori dell'Università di Zhejiang in Cina, hanno sviluppato LED di dimensioni infinitesimali, appena 90 nanometri.

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a cura di Andrea Maiellano

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I ricercatori dell'Università di Zhejiang in Cina, in collaborazione con l'Università di Cambridge, hanno sviluppato LED di dimensioni infinitesimali, appena 90 nanometri, paragonabili alle dimensioni di un virus.

Questa innovazione, denominata 'nano-PeLED', potrebbe trasformare radicalmente il futuro degli schermi ad alta definizione, consentendo di raggiungere una densità impressionante di 127.000 pixel per pollice (PPI). Un salto tecnologico che supera i limiti attuali dei micro-LED, che perdono drasticamente efficienza quando le dimensioni scendono sotto i 10 micrometri, circa 111 volte più grandi dei nuovi nano-pixel.

Al centro di questa rivoluzione troviamo la perovskite, un materiale già noto per le sue applicazioni nei pannelli solari. La sua versatilità ha permesso ai ricercatori di superare ostacoli che sembravano insormontabili nella miniaturizzazione dei LED. Secondo quanto riportato dall'Università di Zhejiang, i micro e nano-PeLED rappresentano la "tecnologia definitiva" per la produzione di pixel estremamente piccoli.

La novità non riguarda solo le dimensioni, ma anche l'economia di produzione. I nuovi LED basati su perovskite risultano più economici da fabbricare rispetto alle tecnologie tradizionali e offrono un'efficienza superiore, mantenendo prestazioni ottimali anche a dimensioni infinitesimali.

Il professor Zhao Baodan dell'Università di Zhejiang ha evidenziato come, fino ad oggi, i micro-LED basati su semiconduttori III-V rappresentassero lo stato dell'arte per le applicazioni display. Questi componenti hanno dominato il settore della realtà aumentata (AR) e virtuale (VR), ma presentano un limite critico: quando le dimensioni scendono sotto i 10 micrometri, la loro efficienza diminuisce drasticamente.

È proprio in questo scenario che i nano-PeLED possono fare la differenza. Le applicazioni AR/VR di fascia alta richiedono risoluzioni ultra-elevate che solo pixel estremamente piccoli possono garantire, e la tecnologia appena sviluppata risponde perfettamente a questa esigenza.

Sfide produttive e soluzioni innovative

La creazione di questi LED microscopici ha richiesto un ripensamento dei processi produttivi tradizionali. Lian Yaxiao, uno degli autori dello studio pubblicato su Nature, ha spiegato che i convenzionali processi fotolitografici risultano inadatti alla modellazione diretta degli strati di perovskite, poiché danneggerebbero il materiale.

I ricercatori hanno dovuto quindi sviluppare metodi alternativi, concentrandosi sulla modellazione degli altri strati funzionali. Questa necessità ha spinto il team a perfezionare tecniche innovative che potrebbero rivoluzionare anche i processi produttivi del settore.

La strada verso la commercializzazione è già stata intrapresa dai ricercatori, che hanno avviato una collaborazione con LinkZill, un'azienda tecnologica di Hangzhou specializzata in tecnologie TFT (Thin-Film Transistor). L'obiettivo è sviluppare circuiti programmabili in grado di gestire questi nuovi display ultracompatti.

Il team ha già realizzato un prototipo di display a matrice attiva micro-PeLED, guidato da un backplane TFT, capace di mostrare immagini complesse e videoclip. Questo passo rappresenta un significativo avvicinamento all'applicazione commerciale di una tecnologia che potrebbe ridefinire gli standard dei display per i prossimi decenni.

Gli esperti del settore osservano con interesse questi sviluppi, riconoscendo che la capacità di produrre display con densità di pixel così elevate potrebbe aprire scenari inediti non solo per AR e VR, ma anche per applicazioni mediche, militari e industriali dove la miniaturizzazione e l'alta definizione rappresentano vantaggi competitivi determinanti.

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Sarebbe bello tornare ad avere monitor che NON hanno una risoluzione ottimale.
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