Le fabbriche di NAND in Giappone fermano la produzione per colpa del terremoto

Le fabbriche di NAND flash in Giappone hanno interrotto la produzione per valutare i danni causati da un terremoto di magnitudo 7.6 che ha colpito il Paese

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a cura di Andrea Maiellano

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Le fabbriche di NAND flash in Giappone hanno interrotto la produzione per valutare i danni causati da un terremoto di magnitudo 7.6 che ha colpito il Paese il primo giorno dell'anno, portando a un potenziale caos nell'industria dello storage. L'annuncio è giunto proprio quando sembrava che il mercato NAND flash stesse tornando su basi solide all'inizio del 2024.

Toshiba, una delle aziende colpite, ha confermato che tutti i dipendenti presenti presso l'impianto di Nomi City, nella prefettura di Ishikawa, al momento del terremoto, sono al sicuro.

Tuttavia, coloro che erano in vacanza non sono stati ancora contattati. La produzione è stata fermata mentre l'azienda valuta i danni alle infrastrutture e alle linee di produzione. Un successivo aggiornamento sulle attività è previsto per il 5 gennaio.

Il terremoto ha coinvolto anche altre aziende, tra cui Shin-Etsu e GlobalWafers, le cui strutture a Niigata sono state messe offline per ispezioni di sicurezza. TrendForce ha rilevato che il processo di crescita nella produzione di wafer grezzi è particolarmente sensibile all'attività sismica.

Fortunatamente, la maggior parte delle strutture di Shin-Etsu si trova nella regione di Fukushima e non è stata direttamente colpita dal terremoto.

TPSCo, una joint venture tra Tower e Nuvoton, ha interrotto la produzione in tre impianti situati a Uozu, Tonami e Arai per valutare eventuali danni. Tuttavia, alcune strutture nella zona, come lo stabilimento di Taiyo Yuden a Niigata, erano progettate per resistere all'attività sismica fino al livello sette e non hanno subito danni alle attrezzature.

Una situazione che, sotto alcuni aspetti, ricorda quanto successo in seguito all'inondazione in Thailandia nel 2011, la quale causò la paralisi della produzione di hard disk.

Le fabbriche danneggiate hanno interrotto la produzione per settimane, provocando un aumento significativo dei prezzi degli hard disk sul mercato. Bisogna sperare di evitare una situazione simile in seguito al terremoto in Giappone. 

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