Qualche tempo fa vi avevamo riportato la notizia della condanna del gruppo hacker Lapsus$, se ricordate composto per lo più da adolescenti. Il capo del gruppo, Arion Kurtaj, è un ragazzo autistico che all’epoca non fu considerato idoneo per apparire in tribunale, motivo per cui venne affidato a una giuria il compito di determinare le sue responsabilità per le attività svolte, senza prendere in considerazione alcun intento criminale.
Nelle scorse ore è divenuta pubblica la decisione della giuria: Arion Kurtaj è stato riconosciuto colpevole di attacchi informatici contro Rockstar Games, Uber e Nvidia (e non solo). Secondo gli atti, la sua pericolosità è sottolineata da episodi violenti avvenuti mentre era in custodia e dalla sua volontà (espressa in diverse occasioni) di tornare quanto prima alle attività di hacking.
La sentenza condanna Kurtaj al carcere ospedaliero a vita, o almeno fino a quando i medici non stabiliranno che non sia più una minaccia. Considerando le sue condizioni mediche, è difficile prevedere se riuscirà mai a tornare in libertà oppure no.
Kurtaj si è reso protagonista dell’enorme fuga di informazioni di GTA VI avvenuta lo scorso settembre, quando condivise 90 video di gameplay. La cosa sorprendente è che il capo di Lapsus$ riuscì a portare a termine l’attacco da una camera d’albergo in cui si trovava in libertà vigilata, sotto sorveglianza della polizia: riuscì ad hackerare Rockstar Games usando solamente una Amazon Fire Stick (presente nella camera d’albergo) e uno smartphone.
La difesa di Kurtaj ha cercato di attenuare la pena citando il successo del trailer ufficiale di GTA VI, ma il giudice ha sottolineato che il gruppo Lapsus$ ha danneggiato aziende e persone reali; Rockstar Games, dal canto suo, ha dichiarato di aver speso ben 5 milioni di dollari per riprendersi dall’attacco.