Le autorità russe stanno indagando sui produttori di notebook, che sarebbero colpevoli di pratiche contro la concorrenza. Il pomo della discordia è la preinstallazione di Microsoft Windows.
Gli indagati sono Acer, HP, Asus, Samsung e Toshiba, ma anche Fujitsu, Lenovo e Sony saranno coinvolte. L'autorità antitrust, FAS, "sospetta che i produttori di notebook abbiano concertato azioni coordinate per usare un sistema operativo di uno stesso venditore sui loro prodotti, togliendo al consumatore la possibilità di scegliere, e impedendogli di comprare il modello richiesto senza un sistema operativo installato, o di rifiutare quello incluso".
Per la FAS, tuttavia, Microsoft è solo una "parte interessata" nella vicenda, perché "l'accordo con i produttori non prevede restrizioni, obblighi, né ostacoli alla restituzione del sistema operativo preinstallato". L'azienda di Redmond, tuttavia, è già oggetto di un'indagine simile.
Anatoly Golomolzin, capo della FAS, ha spiegato che ogni iniziativa verso un cambiamento sarà la benvenuta, e si augura che la licenza, così come l'ha descritta MS, sia applicata alla lettera, quanto prima, nella speranza di dare vigore al mercato dei sistemi operativi.
Come fa notare giustamente The Inquirer, sarebbe ironico se fosse proprio la Russia, cuore dell'antico "blocco comunista", a liberarsi per prima di quella che molti chiamano "tassa Windows", e sulla quale nel resto del mondo non si è mai combinato quasi nulla, a parte molte chiacchiere.
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