L'EDVAC
Ancora prima che l'ENIAC facesse il suo primo test, Mauchly e Presper conoscevano bene i principali problemi che avrebbe dovuto affrontare.
Lo stesso vale per John Von Neumann, che molti di voi avranno sentito nominare per l'architettura Von Neumann (anche se probabilmente ricevette troppo credito personale per quello che fu un lavoro di squadra). L'EDVAC fu la prima espressione di quest'architettura,
benché Muachly e Presper avessero lasciato l'università della Pennsylvania nel 1946, prima che il computer fosse ultimato.
L'ENIAC, infatti, era afflitto da alcuni problemi. Era veloce, ma disponeva di pochissimo spazio di archiviazione. Inoltre, per la programmazione doveva essere ricablato, operazione che richiedeva da poche ore a giorni interi; inoltre era poco affidabile, a causa delle molte valvole tubolari utilizzate, che inoltre richiedevano moltissima energia e spazio per funzionare, e generavano molto calore, che portava ad ulteriori costi.
Furono apportati due importanti cambiamenti concettuali (uno dei quali rivoluzionario). Il primo riguardava l'adozione della matematica binaria anziché decimale, così da rendere il sistema più efficiente. Inoltre, anziché ricablare tutta la macchina per cambiare il "programma", l'EDVAC introdusse l'idea di immagazzinare i programmi nella memoria, proprio come se fossero dei dati - come accade oggi.
Inoltre, la memoria non era più composta da valvole tubolari, ma veniva immagazzinata come impulso elettrico nel mercurio. Il mercurio era 100 volte più efficiente in termini di elettronica necessaria per immagazzinare i dati, poteva memorizzare più dati ed era più flessibile e affidabile.
L'EDVAC rappresentava un grande passo in avanti, e diede prova della sua utilità fino al 1960, quando fu ritirato dal servizio.
Era un computer che memorizzava programmi binari, poteva essere riprogrammato più velocemente dell'ENIAC. Era più piccolo, pesava meno di nove tonnellate e consumava "solo" 56 kilowatt.