650 Magnetic Drum Data Processing Machine

70 anni di evoluzione. Ripercorriamo la lunga storia dei mainframe.

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a cura di Tom's Hardware

650 Magnetic Drum Data Processing Machine

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La risposta di IBM più diretta all'UNIVAC era il 701 (e più avanti il 702), ma l'azienda stava lavorando anche su un sistema di "fascia bassa", conosciuto come il 605 Magnetic Drum Data Processing Machine (così chiamato perché dotato di un tamburo che ruotava a 12500 giri al minuto e poteva immagazzinare 2500 numeri a 10 cifre).

Si poneva tra i grossi mainframe come il 701 e l'UNIVAC e le macchine a nastri forati, che ancora dominavano il mercato.

Il 650 non contribuì all'immagine di IBM come il 701, ma portò all'azienda ricavi maggiori, che le permisero di guadagnarsi uno spazio importante nel settore dei computer. Il 650 costava 3250 dollari al mese (IBM non vendeva ancora i computer, ma li affittava), quindi era meno costoso del 701 e dell'UNIVAC, ma sempre più costoso delle macchine a nastri perforati. In totale, furono costruiti e affittati circa 2000 esemplari, molti di più rispetto al 701 e all'UNIVAC, ma ancora un numero lontano dal totale delle macchine a nastro, che IBM vendeva nello stesso periodo.

Il 650 era sempre basato su valvole tubolari, quindi meno affidabile delle macchine elettromeccaniche, ma era più potente, e molto più costoso. Le macchine a schede perforate, tuttavia, dominarono il mercato fino alla fine degli anni '50, e tra esse uno dei modelli più importanti fu senza dubbio la IBM  "Accounting Machine 407".

Per usurpare il posto della 407, bisogna effettuare alcune modifiche. I computer dovevano essere abbinati a periferiche migliori, diventare più affidabili, e costare meno.

La prossima invenzione che vedremo mandò in pensione il 407, o perlomeno le tecnologie che usava.

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